
L’asse centrale è tratto.
Da una ricognizione effettuata di recente dal Comune dell’Aquila insieme all’ufficio Speciale è emerso che gran parte degli interventi e delle progettazioni sui palazzi che compongono il corso cittadino è a buon punto. Le schede parametriche sono state presentate anche per gli edifici che non sono vincolati i cui progetti saranno esaminati a breve dalla “commissione pareri” per il progetto fase due.
Di comune intesa: amministrazione comunale e Ufficio speciale, nella riunione di venerdì scorso, avrebbero deciso di indirizzare tutte le somme a disposizione per finanziare i progetti dell’asse centrale. Come del resto prevede il cronoprogramma.
Molti cantieri potranno partire dunque in primavera, altri invece sono già in fase avanzata. Si tratta dei palazzi vincolati i cui progetti furono approvati dalla direzione Beni Culturali e non dalla filiera. Lungo corso Federico II resta insoluto il rebus del palazzo sporgente i cui proprietari sarebbero disposti a far arretrare per consentire il prolungamento dei portici. «Il problema è un palazzo del ‘700 – ha spiegato di Stefano – che impedisce all’immobile sporgente che si affaccia sul corso di arretrare. Verificheremo con la Soprintendenza alcune ipotesi operative».
Sempre a proposito di ricostruzione, l’assessore Di Stefano ha annunciato che ben presto arriverà una risposta per le cento famiglie della zona di campo di Fossa. «Probabilmente sarà proposto un piano di recupero – ha spiegato – un piano che dovrà tener conto dell’alleggerimento urbanistico della zona, alla luce della richiesta di molti residenti di ottenere un’abitazione equivalente».
Di Stefano ricorda che la zona è molto complessa da un punto di vista geologico per la presenza di cavità sotterranee anche naturali che hanno alla fine convinto molti residenti a non tornare ad abitare lì. Il problema è che molti residenti che hanno presentato istanza per attivare l’istituto dell’abitazione equivalente dopo anni non hanno ancora ricevuto concretezza.