Addio a Porta Barete, gli aquilani si ribellano

4 febbraio 2014 | 14:59
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Addio a Porta Barete, gli aquilani si ribellano

di Antonella Calcagni

Una bandiera nero-verde, a testimoniare l’orgoglio antico della città dell’Aquila, è spuntata a sorpresa ieri mattina prima dell’imbocco del ponte di via Vicentini, a ridosso del cantiere di Viale Corrado IV, dove la ditta sta effettuando gli interventi per il completamento del muro di contenimento di via Roma. Si tratta di lavori che rappresenterebbero la “pietra tombale” sull’idea di riqualificazione della zona di Porta Barete.

Il Comune dell’Aquila ha alzato le mani, ormai sarebbe troppo tardi tornare indietro. E poi chi sborserebbe i costi aggiuntivi, necessari per il dietrofront? Se la ditta non avesse continuato i lavori, così come da cronoprogramma, avrebbe avanzato delle riserve, aveva spiegato l’assessore comunale alle Opere pubbliche, Alfredo Moroni. Ora, le associazioni, o magari anche semplici cittadini che credevano in un’altra città possibile, deponendo la bandiera proprio all’interno del cantiere, hanno lanciato un segno. O forse rappresenta una dichiarazione di guerra, che per alcuni non è troppo tardi per essere combattuta.

Circola, infatti, insistentemente la voce dell’intenzione di alcune associazioni, ma anche di semplici cittadini, di organizzare un sit-in a ridosso del cantiere per esprimere l’indignazione contro l’ottusità del Comune dell’Aquila e per reclamare il diritto di restituire alla Storia e alle prossime generazioni porta Barete.

Nulla ha prodotto, finora, il fermento culturale intorno a Porta Barete: la rete di associazioni, il manifesto culturale firmato da una decina di professori universitari. Ora, però, c’è qualcuno che intende passare dalle parole ai fatti.