
di Valter Marcone
Non ancora, non ancora
è tempo di scacciare
il buio e l’inconsolabile
che dorme dentro.
Lascia che riposi e continui
per conto suo quel discorso
che mi piange dentro
e che a lungo ho trattenuto
prima di scegliere
tra desiderio e ricordo.
E’ solo una stazione questa
di un lungo viaggio.
Io ci vivo ora e mi sono affezionato
a questo paese d’ombre
e di crete e di valli dagli alberi
fluttuanti
e il rammarico, a cui pensare veramente
oltre al cruccio
del mio cuore,
è la velocità che ora ha preso il treno
per non fermare più
in nessun altra stazione
che non sia il capolinea.
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