De Fanis resta a casa

6 febbraio 2014 | 14:25
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De Fanis resta a casa

Resta agli arresti domiciliari l’ex assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis ristretto in casa dallo scorso 12 novembre nell’ambito dell’operazione denominata ‘Il Vate’.

Lo ha deciso stamani il Tribunale del Riesame dell’Aquila, presieduto dal giudice Giuseppe Romano Gargarella, che ha respinto la richiesta dei legali dell’indagato (Domenico Frattura e Massimo Cirulli) che avevano fatto ricorso contro il provvedimento dell’8 gennaio con cui il gip del Tribunale di Pescara, Maria Carla Sacco, aveva respinto la richiesta di libertà.

La difesa ha annunciato che ricorrerà in Cassazione. L’inchiesta della Procura di Pescara mira a far luce sulle modalità di erogazione dei contributi in base alla legge regionale numero 43/73 che disciplina l’organizzazione, l’adesione e la partecipazione a convegni e altre manifestazioni culturali.

De Fanis è accusato di aver chiesto tangenti in cambio di fondi gestiti dal suo assessorato.

I REATI: concussione, truffa aggravata e peculato.

Le indagini aveva preso il via dalla denuncia di un imprenditore che si era rivolto al Corpo forestale dello Stato. Lo stesso De Fanis è sotto inchiesta, da parte della Procura di Lanciano, che gli contesta il tentativo di omicidio nei confronti della moglie.