L’alba di un nuovo anno alla Scuola per finanzieri

6 febbraio 2014 | 19:00
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L’alba di un nuovo anno alla Scuola per finanzieri

La Scuola Ispettori e Sovrintendenti della guardia di finanza all’Aquila accoglie attualmente quasi 1500 allievi marescialli suddivisi tra i vari corsi, di cui 400 donne: per entità dei frequentatori è il polo addestrativo più significativo – a livello nazionale – tra quelli delle Forze di Polizia e delle Forze Armate.

Sono i numeri più significativi emersi nel corso della cerimonia di apertura dell’Anno Accademico 2013/2014 delle scuola ispettori e sovrintendenti della guarda di finanza dell’Aquila.

Gli allievi seguono un percorso di studi di livello universitario, grazie all’accordo tra la Guardia di Finanza e l’Ateneo aquilano ed al termine dei tre anni di corso conseguono la laurea in “Operatore giuridico d’impresa”.

La formazione dei futuri ispettori è completata dallo studio di discipline di carattere tecnico-professionale e da un intenso addestramento militare e il comandante in seconda della Guardia di Finanza generale di corpo d’Armata, Vito Bardi, intervenuto all’evento, ha illustrato alcuni significativi risultati operativi delle Fiamme Gialle in tema di sequestri patrimoniali, lotta al traffico di stupefacenti e di contrabbando ed ha posto in luce la rilevanza dell’iter formativo seguito all’Aquila dai futuri marescialli del Corpo, anche ai fini dell’efficace assolvimento dei compiti relativi all’aggressione patrimoniale delle consorterie criminali per la protezione del sistema economico dalle infiltrazioni illegali.

Il comandante della Scuola, Generale di brigata, Michele Carbone, ha sottolineato l’importanza del proficuo legame istituzionale che lega da tempo l’Istituto di formazione all’Università di L’Aquila, i cui qualificati docenti «contribuiscono con impegno l’obiettivo del costante innalzamento del livello qualitativo della didattica e del processo di apprendimento, entrambi strumentali al migliore esercizio delle delicate funzioni di polizia economico-finanziaria».

Rivolgendosi ai numerosi frequentatori di corso, il generale li ha esortati a cogliere appieno l’importante occasione loro concessa dal percorso addestrativo ai fini di una completa crescita umana, culturale e professionale.