Primo ‘miracolo’ a San Pietro della Ienca

6 febbraio 2014 | 15:17
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Primo ‘miracolo’ a San Pietro della Ienca

di Antonella Calcagni

Arriva il primo “miracolo” nel neonato santuario della Jenca: un pool di imprenditori, sotto le ali di un consorzio aquilano composto da imprenditori locali e di fuori città, realizzerà alcune infrastrutture al servizio del santuario per un importo che supera 1 milione di euro; ma il vero miracolo, si diceva è che doneranno le opere all’amministrazione comunale mettendo in atto una vera operazione etica.

“Uomini di poca fede”, sembrano esclamare l’assessore Lelio De Santis e il “conte” della jenca: Pasquale Corriere quando si chiede il perchè di tanta generosità.

Gli imprenditori fanno sul serio: hanno lavorato al progetto per molti mesi, ieri hanno incontrato l’assessore Lelio De Santis, il sindaco Massimo Cialente e Pasquale Corriere.

«Si tratta di un progetto eco-compatibile che riguarda la realizzazione di un info point, una foresteria, un ristorante e servizi igienici per il santuario per una estensione di poco più di 300 metri quadrati – ha spiegato de Santis – Gran parte delle opere sarà realizzata “mimetizzata” con l’ambiente circostante: al posto del tetto ci sarà un prato verde; la parte esterna delle strutture sarà in pietra locale». Secondo quanto riferito dall’assessore De Santis, il parco nazionale Gran Sasso Monti della Laga, da sempre integralista quando si parla di consumo di suolo, sarebbe favorevole all’operazione. Sembra tuttavia che sia necessario anche l’apporto di altri imprenditori per la realizzazione delle strutture. Una volta costruito il mini villaggio, tutta l’area sarà pedonalizzata.

Questo, dunque, è il piccolo miracolo del Santuario della Jenca che attende la sua reliquia, confidando nel raddoppio.

Nessun “miracolo” invece nella conca aquilana, quando si parla di turismo.

Gli operatori continuano ad essere sordi al richiamo del comune dell’Aquila. «Siamo costretti a distribuire le vecchie mappe ante sisma della città dell’Aquila perché gli operatori (tranne uno) non hanno voluto contribuire con una somma modesta alla realizzazione di una nuova guida turistica. Avevamo pubblicato un bando, ma nessuno ha risposto; neanche l’Ance ha dato un euro – ha lamentato De Santis assessore senza portafoglio – Ora stiamo tentando di fare la medesima operazione con il supporto della Camera di Commercio che ha a disposizione 15 mila euro di fondi Europei».

De Santis è convinto che L’Aquila «non è una città solo da ricostruire ma anche da conoscere, da scoprire e da amare». Molte iniziative bollono in pentola fra cui la nascita della Dmc. «Siamo riusciti a fare un unico soggetto finanziato dalla Regione con 250 mila euro nel segno del brand Gran sasso. Con questi fondi si possono promuovere investimenti per una cifra pari ala finanziamento. Sul Gran sasso sono disponibili 10 milioni per la sostituzione delle Fontari, la costruzione della nuova cabinovia di Monte cristo e investimenti su attrezzature».