
La ricostruzione all’Aquila «e la storia lo dirà è una cosa straordinaria. Stanno andando avanti i lavori, 45mila persone sono rientrate nelle loro abitazioni. L’Università è rimasta. Le scuole sono sicure, nel senso che i ragazzi vanno adesso in scuole sicure, prima del terremoto non andavano in scuole sicure».
Così il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, alla domanda L’Aquila tasto dolente, a margine di un convegno sugli obiettivi europei raggiunti dalla Regione.
«I processi di ricostruzione del centro storico – ha sottolineato Chiodi – sono lunghi. Nel frattempo in questi anni si è fatta la messa in sicurezza, la progettazione, i concorsi, i consorzi. Per fare una progettazione esecutiva ci vuole un anno e mezzo. I contributi sono stati attribuiti. Quindi il cantiere è l’ultimo momento di una fase preliminare che è stata fatta negli anni precedenti. L’Aquila, è un cantiere straordinario».
Inoltre, dichiara agli abruzzesi: «Basta con gli ‘antiabruzzesi’, quelli che pensano che il mondo non sia cambiato, che le cose possono andare avanti come nel passato e coloro che continuano a coltivare questioni di particolarismo e campanilismo».
«Noi – ha sottolineato Chiodi a margine di un evento sugli obiettivi europei – siamo una regione di un milione e 200mila abitanti, una regione piccola, però una regione che si deve muovere come una comunità se vuole essere più forte, più potente, più rispettata e quindi più efficiente».