La restaurazione di Cialente

7 febbraio 2014 | 14:54
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La restaurazione di Cialente

di Antonella Calcagni

Tutto è tornato pericolosamente come prima, anzi peggio di prima.

«Giovanni Lolli fa il badante di Cialente e lo accompagna ovunque, anche dal governo, segno che a Roma non si fidano del sindaco dell’Aquila».

Risultato per Giorgio de Matteis: il primo cittadino è tornato a fare l’uomo solo al comando con un Pd nazionale che non lo sostiene. Anche il capogruppo di L’Aquila città aperta, Emanuele Imprudente ha definito il lungo monologo del sindaco in Aula «come una occasione persa. Speravamo fosse un nuovo inizio, invece questo sindaco continua a dividere la città».

«Dalla Svizzera potremo avere solo cioccolata e mucche, certamente non i soldi per la ricostruzione dell’Aquila». Giorgio De Matteis parte di nuovo all’attacco contro quelle che definisce le prese in giro di Cialente e del Pd.

«L’accordo per il rientro dei capitali in Svizzera è saltato, forse se ne riparlerà a giugno, eppoi è noto a tutti che questi capitali dovranno essere usati per abbassare le tasse agli italiani». Per il capo dell’opposizione allora l’unica via possibile è utilizzare i soldi non spesi dell’Emilia, ma il Pd non vuole, spiega, questo è il vero problema».

Per la minoranza anche il documento sottoscritto da ordini, categorie produttive della città e altri ancora non è altro che l’ammissione di un fallimento di chi ha governato finora, come pure la scelta di Trifuoggi ha lo stesso significato.

Nessun mea culpa da parte del primo cittadino in occasione del consiglio comunale, non una parola sull’idea di città e nessun azzeramento della giunta come avrebbe voluto una parte del Pd.

Per Luigi d’Eramo si è rotto un equilibrio nel Pd. «Forse se non ci fossero state le regionali nessuno avrebbe salvato il “soldato” Cialente. Anche il documento sbandierato dal sindaco andava scritto insieme – ha aggiunto Daniele Ferella – Eppoi bisogna dire la verità: un miliardo l’anno serve affinché l’80% delle imprese coinvolte nella ricostruzione non fallisca».

Infine la minoranza ha ricordato di aver offerto molte volte collaborazione al sindaco in nome della ricostruzione, ma la proposta è rimasta lettera morta. Troppo tardi per un governo di larghe intese. E un assessorato a De Matteis? «Nessuno me lo ha mai chiesto», ha chiosato.