Macroregione Adriatico Ionica: identità d’Abruzzo

10 febbraio 2014 | 14:57
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Macroregione Adriatico Ionica: identità d’Abruzzo

Le organizzazioni economico-sociali regionali rappresentative del lavoro e dell’impresa (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Cna, Confesercenti, Api, Casartigiani, Cia, Coldiretti, Confartigianato) esprimono posizioni comuni sui temi della Macroregione Adriatico-Ionica e dei Corridoi Europei in riferimento agli interessi strategici dell’Abruzzo.

La Macroregione Adriatico Ionica, la terza individuata in ambito Ue dopo quelle Baltica e Danubiana, interviene su un’area da secoli attraversata da frontiere continentali politiche, culturali, religiose e socio-economiche, il cui avvicinamento e il coinvolgimento delle sue diverse realtà in azioni di interesse comune può esaltare il meglio dell’esperienza comunitaria come fattore di pace e progresso.

«La costruzione della Macroregione Adriatico Ionica rappresenta – si legge in una nota – l’apertura di un bacino di interscambio che può contribuire a un migliore equilibrio della stessa Unione Europea, mettendo in gioco le componenti balcaniche e mediterranee. L’Abruzzo ha la possibilità di rilanciare la sua identità adriatica come possibile linea di sviluppo in una funzione nazionale ed europea».

Di conseguenza, le parti sociali si propongono di offrire un fattivo contributo alla definizione della proposta di Piano d’azione della Macro Regione stessa, partecipando alla consultazione in corso.

All’interno della Macroregione Adriatico Ionica, si pone poi con forza la questione dei Corridoi Europei (Ten-T), rispetto ai quali l’Abruzzo – e l’intera area medio adriatica, che va da Ancona a Bari – «sconta ritardi nazionali e propri». Ritardi che vanno superati, come del resto indicato anche dalla conferenza delle Regioni italiane, nel suo documento offerto come contributo alla consultazione, che propone alla Ue il ‘completamento della dorsale del Corridoio Adriatico-Baltico’.

«Il primo problema su cui bisogna intervenire, con urgenza, è il collegamento dell’Abruzzo con il Corridoio V (Kiev-Sarajevo-Ploče). È un completamento mancante nella rete trasportistica europea (TEN-T), che può essere pienamente soddisfatto recuperando il ruolo di “land bridge” naturale tra la penisola iberica e i Balcani, valorizzando l’unica rete trasportistica di rilievo già esistente tra l’Adriatico e il Tirreno: quella dell’Abruzzo da Pescara verso Roma/Civitavecchia. Questa funzione infrastrutturale è già nella programmazione nazionale, essendo stata prevista nel Quadro Strategico Nazionale 2007-2013. La connessione con Ploče e la realizzazione del collegamento Adriatico-Tirreno, con il prolungamento del Corridoio Baltico-Adriatico, mette l’Abruzzo al crocevia di vie continentali Nord-Sud ed Est-Ovest».

«L’attuale definizione – si legge ancora nella nota – che vede questo corridoio finire a Ravenna, deve essere superata, per recuperare il Mare Adriatico nella sua interezza dentro il Corridoio Adriatico-Baltico. È interesse europeo (macroregionale), nazionale, nonché regionale dell’Abruzzo, ripristinare un ruolo di punto d’incontro di direttrici est-ovest e nord-sud, di ponte tra i Balcani, l’Adriatico e il Tirreno».