
Il prossimo 11 febbraio la Commissione VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) esaminerà, per l’ennesima volta, la realizzazione di un grande Parco Eolico Industriale a Carrito, Monte Parasano e Colli Aschi nel Comune di Ortona dei Marsi.
Il Progetto occupa una superficie di circa 330 ettari e prevede l’installazione di 11 aerogeneratori di altezza di 135 metri per una potenza di 1,8 MW cadauno e per un totale di 198,8 MW.
L’area interessata si pone tra i 1100 e i 1400 metri di altitudine, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e idrogeologico.
Per la realizzazione dell’impianto sono previsti 15.700 metri di adeguamento di strade sterrate e 7.100 metri di tracciati ex novo, con larghezza minima di 5 metri proprio nelle aree di crinale oltre alla realizzazione di circa 28.000 metri di condotto che giungeranno alla cabina di Collarmele.
Tutto questo nell’importantissimo “corridoio ecologico” utilizzato dall’orso marsicano nei suoi spostamenti tra il Parco Nazionale e il Parco Regionale del Sirente Velino e in piena Area interessata dal famoso PATOM – Piano di Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano.
Ovviamente l’Ente Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise ha subito espresso la propria opposizione scrivendo il 6 agosto 2013 alla Regione e al Ministero dell’Ambiente.
L’opposizione dell’Ente è stata poi confermata con nota del 3 dicembre 2013 inviata direttamente alla Commissione VIA e successivamente ribadita, con nota del 14 gennaio scorso, consegnata direttamente alla Commissione dai tecnici del Parco intervenuti nella riunione dello stesso giorno.
In previsione della riunione del primo febbraio, l’Ente Parco ha ulteriormente espresso il proprio parere negativo con nota del 6 febbraio.
L’auspicio del Parco è ovviamente che il Progetto non venga approvato e l’impattante intervento evitato, salvaguardando così un corridoio ecologico di primo livello per l’Orso marsicano e rispettando, da parte della Regione, gli impegni assunti in sede di PATOM.
Non è dato sapere se oltre all’intervento del Parco Nazionale e a quello del Parco Regionale anche contrario, altri firmatari del PATOM, compreso il Ministero, siano intervenuti a sollecitare la salvaguardia non solo ecologica, ma anche paesaggistica, di quest’area.