Rimborsopoli, Pagano dai Pm

10 febbraio 2014 | 16:12
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Rimborsopoli, Pagano dai Pm

E’ arrivato in Tribunale, a Pescara, per essere interrogato dai pm, il presidente del Consiglio regionale abruzzese, Nazario Pagano, indagato nell’inchiesta su presunti indebiti rimborsi per viaggi istituzionali.
Pagano è entrato da un ingresso secondario.

Al presidente viene contestata la somma totale di 15 mila euro. Nel mirino dei sostituti procuratori Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio, pernottamenti in hotel a cinque stelle e cene a cui avrebbero partecipato persone estranee ai fini istituzionali. Nello specifico, Pagano avrebbe ospitato a spese delle Regione alcune donne.

La vicenda conta in totale 25 indagati, tra cui anche il presidente della Regione Gianni Chiodi. I reati contestati, a vario titolo, sono truffa, peculato e falso ideologico. Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Pescara, sono iniziate un anno e mezzo fa e riguardano il periodo compreso tra il gennaio 2009 e dicembre 2012.

E’ durato circa 20 minuti l’interrogatorio del presidente del Consiglio regionale abruzzese, Nazario Pagano.

Pagano è uscito da un ingresso secondario per evitare i giornalisti. Da quanto si è appreso il presidente presenterà una memoria.

Sempre oggi pomeriggio è stato interrogato il consigliere regionale Emilio Nasuti, anch’egli indagato.

In occasione dell’interrogatorio il presidente Pagano ha fornito «opportuni chiarimenti su tutti gli aspetti collegati alle missioni della presidenza del Consiglio che, per espresso profilo istituzionale, esercita funzioni di rappresentanza dell’Assemblea regionale».

E’ quanto si legge in una nota dell’ufficio stampa dello stesso Pagano dove si parla di “colloquio sereno” con i magistrati.

Il presidente – prosegue la nota – «ha altresì spiegato che molte delle missioni all’estero cui si faceva riferimento in atti, erano da collegarsi alla sua funzione di presidente della Calre (Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni d’Europa), rivestita nel periodo 2011-2012».

Pagano «ha anche espressamente rivendicato, a fronte di una chiara accusa di sperpero di denaro pubblico, la ferma politica adottata di drastica riduzione dei costi della politica e delle spese di rappresentanza. Queste ultime non solo sono sempre ampiamente contenute ben al di sotto del capitolo di bilancio, ma negli ultimi due anni, rispetto a chi lo ha preceduto, sono passate dal vecchio importo di 200.000 euro del 2008, agli scarsi 20.000 attuali. Il presidente del Consiglio – si legge infine nella nota – ha riservato ogni opportuna produzione documentale in relazione alle singole specifiche contestazioni».