Aeroporto, Musarella non ci sta

11 febbraio 2014 | 15:34
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Aeroporto, Musarella non ci sta

di Antonella Calcagni

«Se non andiamo bene, siamo pronti a rescindere la convenzione ventennale con il Comune dell’Aquila per la gestione dello Scalo». Il manager della Xpress, gestore dell’aeroporto Tamburro, Giuseppe Musarella, è piuttosto infastidito dalle polemiche che hanno cadenzato la storia recente dello scalo di Preturo; le esternazioni di Confindustria sembrano essere state la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Ovviamente, non ha aiutato neanche la [i]boutade[/i] del sindaco sul referendum consultivo per l’aeroporto, anche se Musarella difende il primo cittadino, spiegando che si è trattato solo di una provocazione. «Un aspetto della vicenda, però, forse non è chiara a tutti – spiega – se la Xpress dovesse andare via da Preturo, lo scalo perderebbe in automatico la certificazione al volo commerciale e non solo. Insomma si tornerebbe allo stato di 20 anni fa e l’aviosuperficie diventerebbe un campo per pascolare le pecore». «Noi gestiremo quello che ci danno da gestire, se sarà una scatola vuota, ci occuperemo una scatola vuota, vuol dire che risparmieremo soldi. Deve essere chiaro, però, che se non saranno attivati voli di linea fra tre anni l’Enac ci revocherà la licenza al volo commerciale».

Per la prima volta, al telefono, Musarella sembra irritato, ha i nervi a fior di pelle. Non conferma, ma si comprende che corrisponde a verità, la notizia che il socio della Xpress che ha siglato la convenzione per la gestione dello Scalo è pronto a sbattere la porta. Si tratta della Innovative Solution Italy Consorzio, il partner al 35% nell’Associazione temporanea di imprese che ha come capogruppo la X-Press Srl, firmataria della convenzione ventennale con il Comune dell’Aquila per l’affidamento del “Complesso aeroportuale dei Parchi”.

Il rappresentante della società, Amato De Santis, si sfoga su una testata on line sottolineando di non condividere la linea strategica portata avanti dalla Xpress, compreso il bando per l’assunzione dei 60 lavoratori. De Santis avrebbe dato mandato al proprio legale di uscire dalla convenzione, inviando una nota alla Xpress il 27 gennaio scorso. La Solution si sarebbe dunque sentita abbandonata, dopo che Musarella avrebbe tagliato i ponti non rispondendo neanche al telefono.

«Non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte della Solution – spiega Musarella – Vedremo il da farsi attraverso i nostri legali. In ogni caso questo socio sarebbe dovuto entrare in ballo nella fase due del nostro progetto. Noi siamo la capofila dell’Ati pertanto la linea strategica tocca a noi. Se la società non la condivide potrà tirarsi indietro, per noi non cambierà alcunché».

Musarella, tuttavia, sembra molto amareggiato per la piega che sta prendendo la situazione, per quella sorta di accanimento della città contro uno scalo che vede quasi come un corpo estraneo. «Si continua a dire che l’inchiesta riguarda la Xpress – continua – gettando fango su di noi; quando invece riguarda tutta la storia dell’aeroporto».

Nonostante tutto, il progetto va avanti: «Metteremo in vendita i nostri voli come promesso – aggiunge – al 50% del costo del biglietto. Abbiamo ricevuto 6 mila dimostrazioni di interesse ad ottenere lo sconto. Contatteremo tutte queste persone e venderemo i biglietti. Certo questo “scherzo” costerà alla Xpress 130 mila euro».