Pd, una poltrona per… uno

12 febbraio 2014 | 10:47
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Pd, una poltrona per… uno

di Roberta Galeotti

La campagna elettorale è iniziata e qualche timido manifesto 6×3 è apparso in città. La senatrice Pezzopane ha ritirato la sua candidatura alle primarie e alle regionali e siamo quindi in trepidazione per sapere quali saranno i candidati del Pd e delle liste civiche in appoggio a D’Alfonso.

La nuova guardia rappresentata da Pierpaolo Pietrucci, o i sempreverdi Alfredo Moroni e Lucia Pandolfi saranno in grado di portare L’Aquila sulla scranno del futuro Consiglio Regionale?

Giovanni Lolli non correrà per questa maratona, l’ex sottosegretario Pd ha giocato una carta d’accordo con Luciano D’Alfonso con alla base la nomina di vice sindaco al procuratore pescarese Nicola Trifuoggi.

Il tanto chiacchierato ticket di Lolli con D’Alfonso sarà una spada di Damocle pesantissima per la nostra città che rischia concretamente di non avere nessun consigliere eletto, a causa delle beghe di caminetto del solito Pd, che potrà così spingere più facilmente per una nomina in regione per Zizzetto Lolli.

Qualora, infatti, nessun candidato aquilano dovesse risultare eletto, sarebbe molto più semplice per l’ex sottosegretario ottenere una rappresentanza di territorio in giunta, un posto come Sottosegretario alla Presidenza o un incarico esterno, magari, alla ricostruzione.

Le novità introdotte il 2 aprile 2013 nello Statuto regionale non facilitano, però, le cose per l’ex sottosegretario in quanto il numero degli assessori è stato ridotto da 10 a 6, incluso il vice presidente, con la possibilità di un unico assessore esterno (anche la composizione del Consiglio regionale è stata ridotta da 40 a 29 membri, più i due candidati presidenti, ndr). Al Titolo III art. 46 si legge che il Presidente sceglie l’assessore esterno «tra cittadini che siano in possesso dei requisiti di eleggibilità e di compatibilità alla carica di Consigliere regionale e che abbiano comprovate competenze. Il numero degli Assessori esterni non può essere complessivamente superiore al 20% dei componenti la Giunta». Quindi, il presidente potrà nominare un solo componente esterno.

Il dubbio tremendo che ci affligge è relativo alla presenza minima di un assessore donna in giunta che, qualora non dovesse risultare tra i consiglieri eletti, dovrebbe essere nominato dal futuro presidente come assessore esterno.

Insomma la strada di Lolli è ancora in salita, solo una complicata congiuntura potrà assicurargli il ticket di nomina con Luciano D’Alfonso. Ma perché il caro dirigente del Pd non sceglie la strada della candidatura? Perché non scende nell’arena della competizione elettorale? Non sarebbe tutto più semplice?