
Non si smorzano i toni relativi al caos riscossioni che ha ulteriormente ‘massacrato’ la tranquillità aquilana. Il consiglio civico aquilano scende in campo e commenta gli avvenimenti degli ultimi giorni. Non risparmia parole nei confronti del primo cittadino.
«Leggiamo basiti – così in una nota divulgata – la risposta del Sindaco Massimo Cialente all’invito da parte della Procura Regionale della Corte dei Conti di depositare deduzioni e documenti sulla mancata riscossione di fitti e consumi degli assegnatari di alloggi nei progetti C.A.S.E. e M.A.P. che causa sostanzioso danno erariale alle casse comunali».
«Il nostro accorato Sindaco così giustifica la mancata riscossione: ‘molti di loro sono stati inseriti negli alloggi proprio dal Comune in quanto nuclei familiari alla disperazione’. Oggi, rivolgendosi al prefetto, chiede un aiuto, che sembra più un ricatto a dir la verità, per trovare una sistemazione alle circa 300 famiglie morose che presto dovranno essere sfrattate».
«Gli aquilani adesso sanno che:
• il Comune non ha/non è stato capace di//non ha voluto incassare il dovuto dagli inquilini residenti nei progetti C.A.S.E. e M.A.P. per affitti e bollette;
• nelle assegnazioni degli alloggi dei progetti C.A.S.E. e M.A.P. il Comune ha tenuto conto della “fragilità sociale ” di numerosi nuclei familiari e questo ci conforta;
• le famiglie fragili da assistere sono circa 300 su 5600 quindi poco meno del 6% degli assegnatari;
• il 70% degli affittuari anche quando non in condizioni economiche “fragili” non paga né affitto, né bollette ;
• il 70% del 70% dei morosi che non paga il canone di affitto è composto da famiglie di stranieri».
«Se, – si legge ancora – restando ai dati forniti dal Sindaco, il 6% delle famiglie alloggiate nei progetti C.A.S.E. e M.A.P. sono in condizioni economiche fragili questo significa che il restante 94% è in condizioni non fragili quindi in grado di pagare, o no?
Se così è perché la Corte dei Conti ha avviato la sua indagine per danno erariale nei confronti del Comune?
Un inciso: il censimento dello scorso autunno non doveva, fra l’altro individuare i morosi? E’ servito allo scopo?
Sì: quanti affitti e bollette il Comune è riuscito a riscuotere in più?
No: quali azioni (tranne quelle solo minacciate) ha attuato?»
«Il Consiglio Civico aquilano – conclude la nota – composto da rappresentanti degli assegnatari degli alloggi, dalla sua costituzione si è sempre adoperato perché tutti i residenti nei progetti C.A.S.E. e M.A.P. pagassero sia i canoni di affitto che le bollette relative ai consumi (condominiali e non). Questo significa che, per i canoni di affitto, ha sollecitato gli abitanti degli insediamenti a corrispondere al Comune il dovuto e per le bollette a pagare almeno le prime visto che, dai controlli fatti (dai cittadini attivi del Consiglio), era evidente che le somme richieste non erano state quantificate in base ai reali consumi dei singoli nuclei familiari. Supponenza,Inettitudine, Superficialità, Incapacità, Malafede
dei nostri amministratori?
A più di un anno ( dicembre 2012) dal ricevimento dei primi e dei secondi “bollettoni” il Consiglio Civico Aquilano
deve denunciare:
• che gli importi calcolati nelle bollette sono ancora inesatti quando non clamorosamente sbagliati;
• che da giugno 2013 nessuna ulteriore lettura dei contabilizzatori è stata eseguita da parte del Comune e questo vuol dire che, non sappiamo quando, ma arriverà un terzo blocchetto di bollettoni relativi ai consumi da giugno 2013 a…».
«Sono passati quasi 5 anni da quando i primi aquilani terremotati sono stati alloggiati nei progetti C.A.S.E. e M.A.P. e Il Comune non è ancora in grado di garantire che le bollette rispecchino i reali consumi e di fare letture regolari che consentano di recapitare bollette singole. Un’amministrazione comunale che non è in grado di garantire ai suoi cittadini trasparenza, chiarezza e giustizia nelle procedure che mette in campo e nelle azioni che intraprende dovrebbe essere consapevole che un certo numero di cittadini, anche solo per diffidenza, si sottrae ai propri doveri danneggiando tutti».