Montesilvano, comune ‘deturistizzato’

15 febbraio 2014 | 16:18
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Montesilvano, comune ‘deturistizzato’

Il simbolo di un divieto di accesso, con dentro una valigia, e la scritta “Comune deturistizzato”, il tutto posizionato su un [i]trolley[/i]: gli albergatori di Montesilvano scendono in campo contro l’applicazione della tassa di soggiorno che l’amministrazione comunale intende attivare dal 2015, perché la prima “città derazzistizzata” d’Italia rischia di diventare anche un comune senza turisti, “deturistizzato”.

Ventitré, per un totale di 3.500 posti letto, gli operatori che si sono mobilitati contro l’iniziativa del Comune.

Il punto della situazione è stato fatto presso la Provincia di Pescara, nel corso di una conferenza stampa cui hanno preso parte numerosi proprietari di hotel, Daniela Renisi, rappresentante degli albergatori, e l’assessore provinciale al Turismo, Aurelio Cilli, che ha raccolto il grido d’allarme.

«Siamo nella fase del ‘non ci resta che piangere’. Le attività di Montesilvano – hanno evidenziato gli albergatori – sono gestite principalmente da imprese familiari che operano da oltre trent’anni. Per la prima volta si pone il problema di dover licenziare per far fronte alle tasse. La città ormai è vuota, non ci sono richieste, non ci sono eventi o congressi e, di conseguenza, si rischia di perdere posti di lavoro. Al nostro fianco ci sono anche balneatori, ristoratori e commercianti. La tassa di soggiorno non è giusta – ha sottolineato Cilli – Non è una battaglia di colore politico, l‘obiettivo di tutti deve essere portare turisti a Montesilvano. La delibera potrebbe anche non passare, perché sono 13 a 12 e qualcuno della maggioranza potrebbe ripensarci».

«Ragioniamo con gli addetti – ha proposto l’assessore -, pensiamo a soluzioni alternative e posticipiamo l’approvazione della delibera». Gli operatori intendono presidiare il Comune e occupare la sala consiliare, trolley al seguito, appena inizierà la discussione del provvedimento. In programma anche manifestazioni e un corteo. Dal canto suo, Cilli organizzerà un incontro in Provincia tra consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, alla presenza degli albergatori.

LA RISPOSTA DEL SINDACO DI MATTIA: «L’introduzione della tassa di soggiorno fa parte di un progetto più ampio per il rilancio del turismo, il cui obiettivo è quello di trasformare la città nella capitale della ciclopedonalità d’Italia. Le risorse derivanti dalla tassa saranno tutte destinate al turismo e gli operatori potranno godere di una serie di agevolazioni, a partire dalla riduzione della Tares. Risorse – garantisce il sindaco – che verranno impiegate esclusivamente per il rilancio del turismo. In 20 anni – dice Di Mattia – qui non si è mai parlato di turismo: ora lo stiamo facendo e abbiamo bisogno di tutti, a partire dagli albergatori. Abbiamo bisogno anche di risorse e, in tal senso, stiamo procedendo su diverse strade, tra cui un’opera di [i]spending review[/i], perché la tassa di soggiorno è solo uno degli introiti. E’ solo un tassello, non lo strumento risolutivo, ma uno degli strumenti. A pagarla non saranno di certo gli operatori, ma solo i non residenti. Siamo al lavoro su un progetto complessivo e Montesilvano diventerà davvero una città turistica. Capisco la rabbia degli albergatori, che pagano le conseguenze di una situazione economica durissima – conclude il sindaco – ma li invito ad evitare chi usa il loro malcontento e strumentalizza la questione solo per fini politici».