«Nel Fucino, pericolo di infiltrazioni mafiose»

15 febbraio 2014 | 18:32
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«Nel Fucino, pericolo di infiltrazioni mafiose»

«Gli sforzi delle nostre aziende agricole rischiano di essere vanificati da un sistema di irrigazione del Fucino che non dispone neanche di un depuratore funzionante». A lanciare l’allarme, in occasione del IV congresso provinciale Flai Cgil è stato il direttore di Confagricoltura L’Aquila, Stefano Fabrizi, il quale ha parlato di un sistema produttivo virtuoso che, comunque, dà lavoro a oltre 10 mila persone, «con imprese eccellenti capaci di imporsi a livello comunitario, specie nella diffusione dei prodotti Igp come la carota».

«Purtroppo – ha aggiunto Fabrizi – il nostro Paese manca di politiche agricole, in parte a causa dell’alternanza di politiche governative. In aggiunta, la Regione Abruzzo può contare di fondi comunitari per soli 400 milioni, poca cosa rispetto alla vicina Umbria che conta finanziamenti di quasi tre volte. A questo bisogna contare anche il problemi infrastrutturali di irrigazione, di cui facciamo fatica anche a parlare per non danneggiare l’immagine delle nostre aziende che fanno di tutto per garantire prodotti di qualità».

Il referente provinciale di Libera, Angelo Venti, ha parlato anche di un territorio marsicano che deve fare i conti con «discariche e depositi abusivi anche a ridosso dei terreni agricoli».

Venti ha posto anche l’accento sul pericolo di infiltrazioni criminali, in parte dovuto «alla vicinanza del mercato ortofrutticolo di Fondi (Latina) con varie inchieste aperte anche sul fronte della camorra. Spesso – ha sottolineato – le aziende marsicane che si rivolgono al questo mercato fanno i conti con un sistema illegale di livellamento dei prezzi che impone un contenimento dei costi. Anziché contrattare sul prezzo – ha concluso – le nostre imprese preferiscono abbassare i costi di produzione e manodopera».

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