
di Antonella Calcagni
La Corte dei conti bacchetta il comune anche sui ritardi relativi alle aree a vincolo decaduto. La delibera licenziata dalla giunta non riesce ad approdare in consiglio perché non ha i numeri per essere votata.
Ciò a causa della incompatibilità di alcuni consiglieri, proprietari di particelle interessate o loro parenti. La Corte dei conti però non intende più tollerare l’esborso di denaro pubblico per i commissari nominati dal Tar in seguito ai numerosi ricorsi.
Ha già convocato il settore comunale preposto. Per arginare il problema si è deciso di “spacchettare” la delibera generale il 200 mini varianti, oggi in commissione territorio ne sono state approvate già 10. Nel contempo la Commissione territorio guidata da Enrico Perilli ha stabilito di sollecitare il presidente del consiglio, Carlo Benedetti a portare al più presto in aula la delibera generale.
La commissione ha approvato dieci delibere – riguardanti altrettante aree – contenenti gli stessi criteri della cosiddetta delibera madre (quella ancora in attesa di approdare in consiglio comunale): un indice di edificabilità di 0,08 metri cubi al metro quadro, il 65% della cessione di terreno al Comune, i comparto che devono essere di almeno 1500 metri quadri.
L’iter prevede che ora le delibere approvate in commissione vengano discusse anche dall’assise civica ma, come ha spiegato il presidente Enrico Perilli, «i consiglieri, all’unanimità, hanno chiesto che prima di approvare le singole delibere venga votata o quantomeno portata all’attenzione del consiglio comunale quella generale. Se quest’ultima sarà approvata, non ci sarà più bisogno di fare come si è fatto oggi in commissione; se invece non sarà approvata, per mancanza di numero legale, rischio che potrebbe concretizzarsi per via dell’incompatibilità e del conflitto di interessi di alcuni consiglieri, l’unica strada percorribile rimarrebbe quella di approvarle come si è fatto già in altre amministrazioni: al dettaglio, cioè una per una. Un procedimento sicuramente più lungo e farraginoso».
Al momento della votazione in commissione, sono usciti dall’aula i consiglieri Colonna, Ferella, Liris, Piccinini, Bernardi e Imprudente. Ermanno Giorgi ha votato no («Non sul merito ma sul metodo, non si può scavalcare così il consiglio comunale») mentre Raffaele Daniele si è astenuto.