
«La maggioranza di Di Mattia è stata una coalizione nata sui cambi di casacca, è morta per i cambi di casacca. Da oltre dieci anni Rifondazione Comunista si presenta autonomamente alle elezioni combattendo il trasformismo e il riciclaggio del ceto politico tra le due principali coalizioni di centrodestra e centrosinistra a Montesilvano».
A sostenerlo sono il segretario cittadino Prc, Michele Castellano, quello provinciale Corrado Di Sante, quello regionale, Marco Fars, e l’ex consigliere comunale Cristian Odoardi.
«I buoni propositi di Di Mattia – si legge in una nota congiunta – non potevano che scontrarsi con questa dura realtà: senza cambiare il ceto politico, ovvero la composizione del consiglio comunale è strutturalmente impossibile qualsiasi reale cambiamento della città. A Montesilvano i poteri forti e gli interessi particolari si riciclano puntualmente attraversando le forze politiche, tanto di centrodestra quanto di centrosinistra».
«Tradimenti e complotti – si prosegue nella nota – sono l’immagine pittoresca di questo problema. Un melodrammone che cela il fallimento di un’amministrazione a cui era doveroso staccare la spina, a prescindere (come direbbe Totò) dai protagonisti di oggi fotografati tra ‘pastarelle e spumante’. La coalizione transgenica Sel-Pdci-Idv-Pd-Udc-Fli era strutturalmente impossibilitata a produrre qualcosa di nuovo per la città. Allo stesso modo il centrodestra che raccoglieva nelle proprie fila alcuni indagati scartati dal centrosinistra non poteva rappresentare il cambiamento, soprattutto dopo gli sciagurati esiti della giunta Cordoma. Più di metà dei cittadini di Montesilvano non andò a votare».
Secondo il Prc «senza una svolta radicale di uomini e idee, il centrosinistra a Montesilvano è morto, né se la passa meglio il centrodestra».
«Rifondazione Comunista – si conclude nella nota – inizierà un percorso di assemblee pubbliche per costruire insieme ai tanti cittadini delusi e sfiduciati la nuova politica di Montesilvano; essendo l’unica forza politica che ha proposto con coerenza un’alternativa credibile».