
di Nando Giammarini*
Si è spento questa mattina a Roma – ancora in giovane età, ad appena 67 anni, dopo una lunga malattia – Gianni Borgna: politico e intellettuale, raffinato e popolare, animatore del panorama culturale della Capitale e protagonista della rinascita civile della città.
La sua breve vita è stata all’insegna della cultura come critico musicale, saggista, politico, assessore alla Cultura al Comune di Roma nelle Giunte Rutelli e Veltroni ininterrottamente dal 1993 al 2006. Cresciuto politicamente nell’allora P.C.I. stimato, onesto e appassionato amministratore è stato consigliere regionale, consigliere della Biennale di Venezia e presidente della “Fondazione musica per Roma”, che gli ha permesso di seguire con impegno numerose manifestazioni di elevato spessore, tra cui il Festival del cinema della Capitale.
Iscritto all’Albo dei giornalisti dal 1990, è stato titolare delle rubriche musicali della rivista Panorama negli anni tra il 1985 e il 1987 e del Venerdì di Repubblica tra il 1989 e il 1992. Splendido il suo [i]curriculum[/i] scolastico, avendo studiato nello storico liceo “rosso” romano, il Mamiani, per poi laurearsi in Filosofia all’Università La Sapienza, fino a diventare titolare della cattedra di Sociologia della Musica all’Università di Tor Vergata.
{{*ExtraImg_187942_ArtImgRight_300x169_}}Strano il destino delle persone e singolare il fatto che sia venuto a mancare proprio durante lo svolgimento del Festival di SanRemo, al quale aveva dedicato, da appassionato ed esperto musicale, libri e pubblicazioni: “[i]La grande evasione. Storia del Festival di San Remo – 30 anni di costume italiano[/i]”, pubblicato con Savelli nel 1980 e “[i]L’Italia a Sanremo: cinquant’anni di canzoni, cinquant’anni della nostra storia[/i]”(Mondadori 1998). Fra i suoi testi più noti anche “[i]L’italiano nella canzone d’autore dagli anni trenta a oggi[/i]” con Luca Serianni (Garamond 1995), la “[i]Storia della canzone italiana[/i]” (Mondadori 1995 – 2004), considerato una vera “Bibbia” della musica leggera di casa nostra e della lingua cantata.
Lo conobbi negli anni delle prime giunte di Sinistra di Roma, di cui già era un autorevole esponente, e ricordo il suo sorriso di persona umile semplice e buona. Con Gianni Borgna se ne va un grande assessore alla Cultura, ancor prima che un intellettuale che ha caratterizzato una fase di grande cambiamento e profondo rinnovamento di Roma, abituata e assoggettata, in quei tempi, al clientelismo democristiano. Il suo insegnamento e il relativo impegno rimarranno un patrimonio prezioso per le nuove generazioni.
Diffusa la notizia è stato ricordato alla Camera da Valter Verini del Pd, salutato da un lungo applauso tributatogli dai deputati. Il presidente Napolitano ha inviato alla famiglia questa messaggio: ”[i]Apprendo con dolore la triste notizia della prematura scomparsa di Gianni Borgna, di cui ho avuto modo di apprezzare il costante impegno politico la sensibilità e le competenze mostrate nello svolgimento di delicati incarichi pubblici nella Regione Lazio e al Comune di Roma come assessore alla cultura. Ne ricordo in particolare la genuina passione e attenzione per il mondo dello spettacolo e per la canzone italiana. Ai suoi famigliari e a chi lo conobbe e stimò, invio le mie più sentite condoglianze[/i]”.
La camera ardente sarà allestita in Campidoglio dalle 9.30 alle 18, nella sala della Protomoteca. Domani i funerali. Alla famiglia le mie più sentite condoglianze.
*lettore
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