Italrugby, brutta sconfitta nel 6 Nazioni

22 febbraio 2014 | 18:45
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Italrugby, brutta sconfitta nel 6 Nazioni

di Marcello Spimpolo

Può una squadra di rugby vincere una partita entrando nella metà campo avversaria per solo due volte nel secondo tempo?

Molto probabilmente no e infatti l’Italia ha perso.

È vero, ha perso di un punto con un drop all’80mo, ma ha comunque perso e si trattava di una partita che invece doveva e poteva vincere.

Ora ci si avvia alla vittoria del cucchiaio di legno, un “trofeo” di cui avremmo fatto volentieri a meno.

«La Scozia ci ha messo spesso in difficoltà in passato, per vincere non è sufficiente volerci riuscire ma esprimere il miglior rugby di cui siamo capaci. Dobbiamo anche avere la giusta paura di perdere per poter scendere in campo con la corretta intensità per ottanta minuti. Abbiamo la fortuna di giocare in casa, davanti ad un Olimpico con oltre sessantacinquemila spettatori, un grande stimolo in più a fare bene».

Queste le parole di capitan Parisse dopo il Captain Run di ieri.

È evidente che l’Italia non ha fatto quello che il suo capitano le chiedeva.

Nel primo tempo (concluso avanti per 13 a 6) gli Azzurri hanno sfoderato la solita bella difesa alternata ad attacchi incisivi che hanno messo spesso in difficoltà gli scozzesi, costretti a diversi falli tanto da dare l’opportunità per 3 volte (due messe a segno) ad Allan di centrare i pali dalla piazzola.

Lo stesso Allan mette poi la ciliegina sulla torta della sua prestazione con la meta personale allo scadere.

Dopo l’intervallo tutto l’Olimpico era pronto ad assistere ad un secondo tempo con gli Azzurri in cattedra o quantomeno a gestire il vantaggio ed invece l’Italia scompare lasciando il pallino del gioco ad una Scozia aggressiva e determinata, con la linea mediana che gestisce in maniera splendida i trequarti con giocate che mettono in difficoltà la difesa azzurra, tanto che tra il 55mo ed il 68mo Dunbar va in meta due volte.

Solo dopo essere andata sotto nel punteggio, l’Italia si sveglia ed imbastisce una splendida azione corale che manda Furno (Man of the Match odierno) in meta.

È però un fuoco di paglia, la Scozia torna padrona della 22 italiana con gli Azzurri che difendono disperatamente l’esiguo vantaggio di 2 punti senza poter “spendere” neanche un fallo.

All’80mo arriva così la beffa del drop di Wier che, schierato “a zero” dietro l’ennesimo raggruppamento, centra i pali portando i suoi in Paradiso e lasciando l’amaro in bocca ai 65000 dell’Olimpico.

In sintesi “un passo indietro dell’Italia” come ammesso dallo stesso Ct Brunel, battuta in casa da una Scozia non certo trascendentale.

Un passo indietro pesante, aggiungiamo noi.

Un’ultima nota, sul pubblico.

Se sono da encomiare i 65000 che, nonostante le prestazioni degli Azzurri continuano ad affollare l’Olimpico, c’è da augurarsi che, durante la partita, facciano sentire un po’ di più il loro tifo alla squadra, specialmente quando questa è in difficoltà, non perdendosi in autoreferenziali ola già al 5′ del primo tempo o in “popopopopo” di calcistica memoria.

ITALIA-SCOZIA 20-21

Italia: 15 Luke McLean, 14 Angelo Esposito, 13 Michele Campagnaro, 12 Gonzalo Garcia, 11 Leonardo Sarto, 10 Tommaso Allan (69′ Luciano Orquera), 9 Edoardo Gori (64′ Tobias Botes), 8 Sergio Parisse, 7 Robert Barbieri (64′ Paul Derbyshire), 6 Alessandro Zanni (73′ Marco Bortolami), 5 Joshua Furno, 4 Quintin Geldenhuys, 3 Martin Castrogiovanni (58′ Lorenzo Cittadini), 2 Leonardo Ghiraldini (58′ Davide Giazzon), 1 Alberto De Marchi (58′ Matias Aguero)

Scozia: 15 Stuart Hogg, 14 Tommy Seymour (56′ Max Evans), 13 Alex Dunbar (72′ Duncan Taylor), 12 Matt Scott, 11 Sean Lamont, 10 Duncan Weir, 9 Greig Laidlaw (64′ Chris Cusiter), 8 Johnnie Beattie, 7 Chris Fusaro (53′ Dave Denton), 6 Ryan Wilson, 5 Jim Hamilton, 4 Richie Gray, 3 Moray Low (39′ Geoff Cross), 2 Scott Lawson, 1 Ryan Grant (59′ Al Dickinson)

Arbitro: Steve Walsh

Marcatori: 14′ cp. Allan, 23′ cp. Laidlaw, 32′ cp. Allan, 40′ m. Allan tr. Allan, 45′ cp. Laidlaw, 55′ m. Dunbar, 68′ m. Dunbar tr. Weir, 71′ m. Furno tr. Orquera, 80′ dr. Weir

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