
di Claudia Giannone
Nasce Supporters’ Trust un’organizzazione che ha come scopo quello di rompere il muro dell’incomunicabilità che molto spesso si va a creare tra i tifosi e la societàcalcistica.
Un muro che non permette molta trasparenza, in un mondo già di per sé complesso e riservato. Un mondo che, come afferma Diego Riva, «senza tifosi perde la propria anima». Perché il calcio è della gente, appartiene ai tifosi e senza di essi non sarebbe lo stesso.
Con questa voglia di tifare e di credere nello sport si tenuto ieri presso l’Auditorium dell’ANCE, il primo incontro pubblico del Supporters’ Trust: davanti al presidente rossoblù Corrado Chiodi, al mister della squadra, al team manager, ad Antonello Passacantando e ad alcuni giocatori, Marco Pomante, Francesco Corapi, Simone Dallamano e Lorenzo Del Pinto, i membri e i rappresentanti di questa nuova associazione hanno illustrato con attenzione i punti fondamentali dell’iniziativa.
Sono intervenuti, inoltre, personaggi noti della Lega Pro, come Diego Riva ed Emanuele Paolucci, a nome di Mario Macalli e Francesco Ghirelli, assenti per motivi di lavoro, ma vicini alla città dell’Aquila per quanto riguarda l’iniziativa stessa. Già nel corso del 2012, la Lega aveva presenziato ad una riunione nel capoluogo abruzzese che aveva accomunato il discorso del Supporters’ Trust e quello dello Stadio senza Barriere.
Da annotare la presenza di Enrico Cavalli, storico dello sport abruzzese, che ha presentato un breve riassunto di quella che è stata la storia dell’Aquila Calcio, non solo della società, ma anche della città, con i primi avvenimenti e i primi tentativi di un calcio giocato.
«Mi auguro che i sostenitori siano tanti – ha detto il presidente Chiodi -. È molto importante per l’avvenire del calcio. I presupposti ci sono, l’organizzazione è andata avanti. Attraverso questa operazione sarà possibile capire al meglio l’andamento della società. Insieme possiamo condividere piaceri e dispiaceri di questa squadra, che ci sta dando sempre di più».
Importante la testimonianza da parte di un membro di un gruppo analogo e molto più vecchio, ma che non ha avuto fortuna a partire dalla squadra stessa: Giuseppe Abbamonte rappresentante del Supporters’ Trust della Cavese, squadra di Cava dei Tirreni. Abbamonte ha raccontato la loro esperienza non lesinando consigli e buone pratiche.
La conclusione è affidata a due degli undici attuali membri della nuova associazione aquilana: l’avvocato Antonello Maurizi e Luca Frontera.
«Abbiamo colto una grande opportunità – ha esordito l’avvocato – in un momento favorevole. Mi piace chiamare questa organizzazione con un termine italiano, ossia “sindacato di tifosi”. Tutti coloro che vogliono aggregarsi lo fanno per amore dell’elemento che li tiene insieme. Avremo uno strumento del popolo, per il popolo e per L’Aquila Calcio. Mi auguro di raggiungere i migliori risultati possibili e di diventare il fiore all’occhiello di una società che guarderà al futuro con maggiore ottimismo».
Conclude Luca Frontera con un’ampia e dettagliata descrizione di ciò che il Supporters’ Trust effettivamente rappresenta.
«Possiamo avere un rapporto diretto con la società. La cosa più importante e la parola chiave del mio discorso è “partecipazione”. Attraverso questa iniziativa, vogliamo coinvolgere tutti i tifosi e vogliamo dare garanzia e trasparenza».
Termina, così, con le domande del pubblico, la riunione del nuovo gruppo del Supporters’ Trust, che attraverso la votazione da parte dei tifosi si chiamerà da oggi “L’Aquila Mè”.