Il governo Renzi e la ricostruzione aquilana

23 febbraio 2014 | 17:11
Share0
Il governo Renzi e la ricostruzione aquilana

di Antonella Calcagni

In molti si attendono dal nuovo governo Renzi una svolta per la ricostruzione dell’Aquila. In qualità di segretario del Pd Matteo Renzi aveva già fissato la sua trasferta aquilana, poi gli eventi si sono accavallati e il viaggio è stato annullato.

Tornerà presto alla carica con il neo premier, la senatrice Stefania Pezzopane. «Dovrà venire presto all’Aquila prima che si infuochi la campagna elettorale».
In molti si attendono un atteggiamento più magnanimo da parte di questo governo nei confronti della ricostruzione dopo aver patito l’indifferenza del Governo Letta.

«Trigilia non c’è più – dice con un sospiro liberatorio il sindaco Massimo Cialente -. Ho molti amici nel nuovo governo come Roberta Pinotti con la quale ho lavorato. Spero che la delega della Ricostruzione possa essere trasferita direttamente alla presidenza del Consiglio, domani parlerò con il sottosegretario Graziano del Rio».

Per Cialente il governo potrà essere giudicato dalla politica che metterà in campo con l’Europa. Fondamentale superare il 3% di deficit Pil in caso di calamità naturali. I ministeri chiave saranno quello alla Funzione Pubblica, alla Giustizia e allo Sviluppo Economico. Per la ricostruzione Aquilana ci vogliono norme nuove.

Sulla partita dei sottosegretari Cialente confida nel raddoppio. «Nominare un sottosegretario aquilano sarebbe un bel segnale» spiega Cialente pensando alla senatrice Stefania Pezzopane e Giovanni Legnini in tandem, ognuno con le proprie competenze. Tuttavia è la stessa Stefania Pezzopane a escludere questa possibilità. «Il Pd abruzzese ha chiesto la riconferma per Legnini – ha ricordato la Pezzopane –. Il mio nome non è contemplato». C’è poi da considerare che lo stesso Legnini nel fare un passo indietro sulla corsa alle regionali avrebbe ribadito la sua volontà di rimanere nel ruolo di sottosegretario».

Tuttavia mai porre limiti alla Provvidenza.

Il sindaco ha approfittato anche per smentire le voci su possibili frizioni con il capo dell’ufficio Paolo Aielli ammettendo che nell’impugnativa al Consiglio di Stato di una sentenza persa dinanzi al Tar per la questione del buono contributo, l’Avvocatura abbia calcato un po’ la mano contro l’ufficio speciale. «Io quel ricorso non lo avevo letto – spiega Cialente –. Eppoi quello di Aielli è un ufficio del Comune». Ma nel ricorso l’avvocatura afferma l’esatto opposto.