Rugby: le pagelle di Italia-Scozia

23 febbraio 2014 | 15:39
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Rugby: le pagelle di Italia-Scozia

di Marcello Spimpolo

Una brutta Italia sul prato dell’Olimpico ha perso di un punto una partita che doveva e poteva vincere contro un avversario tutt’altro che imbattibile.

Le prestazioni dei singoli giocatori al vaglio dell’occhio e dell’obiettivo del Capoluogo, dalla visione complessiva della squadra al singolo giocatore azzurro:

Luke McLean 5,5: ad un primo tempo abbastanza anonimo fa riscontro una ripresa in cui è uno dei pochi a cercare di tenere su la baracca, ma anche lui sbaglia e si fa trascinare dal resto della squadra. Usa troppo poco il calcio di liberazione in touche.

Comunque meglio nel ruolo di estremo che ad ala,in questo senso, al suo rientro Masi potrà riprendersi la sua aturale maglia di centro.

Angelo Esposito 5: primo tempo di buona personalità, secondo tempo anonimo. Ma quando quasi tutta la squadra rimane negli spogliatoi,difficile prendersela con un’ala…

Michele Campagnaro 6: ha pochissimi palloni per giocare in attacco,ma quelli prova sempre a giocarli. Si fa notare in difesa nel secondo tempo mettendo a segno dieci placcaggi.

Gonzalo Garcia 6: nel primo tempo gioca più palloni in attacco rispetto a Campagnaro, ma non riesce mai a creare un break pur senza perdere il pallone nei punti di incontro. Secondo tempo di difesa e sofferenza dove esce fuori la sua fisicitá.

Leonardo Sarto 6: sufficienza guadagnata per l’azione strepitosa in cui apre in due come Mosè la difesa scozzese e dà il la alla meta di Furno. Per il resto un po’ troppo a corrente alternata.

Tommaso Allan 6,5: è vero,sbaglia un calcio decisamente facile nel primo tempo che,alla prova dei fatti,risulta decisivo per il punteggio finale ma comunque 13 punti su 20 sono suoi, compresa la meta allo scadere del primo tempo.

È un’apertura che attacca la linea,non ha paura del contatto fisico ed ha fantasia di fronte ad una difesa schierata.

Se il suo mediano di mischia gli servisse palloni meno lenti e prevedibili probabilmente farebbe ancora meglio.

Non capiamo perché Brunel insista nel doppio ticket Gori-Allan e Botes-Orquera.

Ci piacerebbe vedere la coppia Botes-Allan fin dall’inizio.

É comunque un giocatore su cui insistere.

Edoardo Gori 4: l’ennesima partita sbagliata da parte del numero nove Azzurro.

Lento, prevedibile, impreciso nei passaggi.

Fa il compitino e lo fa anche male.

Non si capisce perché sia, agli occhi di Brunel, un titolare fisso.

Sergio Parisse 5,5: il capitano, come spesso gli accade quando la squadra non va, cerca di risolvere la partita da solo.

Ma non sempre è un bene, nel rugby.

Mette lo zampino sia sulla prima meta di Allan che sulla seconda di Furno ma nel secondo tempo scompare nella mediocrità dei suoi e non riesce ad essere trascinatore.

Robert Barbieri 6: ritorna titolare in azzurro e fa sentire la sua presenza nei punti d’incontro.

Tanto lavoro “sporco” nelle ruck.

Poca apparenza ma tanta sostanza.

Alessandro Zanni 6: sufficienza di stima perché anche lui scompare nel secondo tempo dopo non essere stato particolarmente incisivo nel primo.

Sotto il suo standard di rendimento.

Joshua Furno 7,5: finalmente,e speriamo definitivamente,titolare.

Prima meta in azzurro e titolo di Man of the Match, più che meritato vista la continuità in attacco ed i tredici placcaggi difensivi.

Nel secondo tempo predica nel deserto e sembra l’unico a voler opporsi quando l’inerzia deIla partita va verso la Scozia.

Quintin Geldenhuys 6: come Barbieri molta sostanza e tanto lavoro poco apparente.

Meno ball-carrier di Furno ma abrasivo in difesa.

Martin Castrogiovanni 6: afflitto dalla tallonite per tutta la settimana, porta comunque il suo fondamentale contributo in mischia.

Si fa notare come nei suoi momenti migliori anche nel gioco aperto. Questo tutto nel primo tempo,perché nel secondo si spegne lentamente fino alla sostituzione.

Leonardo Ghiraldini 6,5: quindici placcaggi in difesa, in attacco tanti metri fatti ad ogni palla a disposizione.

Diversi errori in touche all’inizio del match, poi prende le misure.

Se non c’è stato un problema fisico, forse si poteva tenere ancora un po’ in campo.

Alberto De Marchi 7: sembrava che la maglia che fu del Barone fosse ormai appannaggio di Cittadini.

Approfittando della squalifica del Citta, De Marchi si fa invece trovare pronto e sfodera una gran partita in mischia ordinata, dove mette sotto il dirimpettaio Low, sostituito a fine primo tempo. Si vede meno “fuori” ma difende comunque bene.

La maglia numero uno non è ancora assegnata…

Fin qui i titolari, per le riserve, entrate tutte nel secondo tempo, l’attenuante di entrare nel momento peggiore della partita, con una Scozia dominante,ma con l’aggravante di non essere riusciti a cambiare il corso dell’incontro.

Tutta la prima linea di rincalzo, Davide Giazzon, Matias Aguero e Lorenzo Cittadini, merita un 5 perché non riesce ad essere all’altezza dei titolari, né, come detto, a cambiare l’inerzia dell’incontro contro una mischia scozzese rinfrancata.

Marco Bortolami 5: vale lo stesso discorso appena fatto per i sostituti in prima linea. Prestazione anonima,un passo indietro rispetto alle ultime uscite in Azzurro.

Paul Derbyshire 5: un rientro in squadra nel momento peggiore che non dà modo a Paul di mettere in mostra le sue indubbie doti. Ma neanche lui ci mette quel qualcosa in più per farsi notare.

Tobias Botes 6: più rapido,più elettrico,più fantasioso di Gori.

Ci mette fantasia e fisico e tenta di dare una svolta con delle buone giocate, ma il momento della squadra quando lo fanno entrare è quello che è e quindi il risultato è che non sempre i compagni riescono a seguirlo.

Merita di partire titolare per vederlo all’opera con i compagni al 100% e la partita ancora tutta da giocare.

Luciano Orquera, 6: entra e mette fra i pali la difficile trasformazione della meta di Furno (che a quel punto sembrava aver deciso le sorti del match) ma,come al solito, in mezzo al campo gli manca quella fisicità e quella fantasia che sono peculiarità di Allan.

Personalmente continuiamo a preferire un 10 giovane,che gioca, ad un 10 più preciso nei calci ma poco incisivo nel gioco.

All. Jacques Brunel, 4,5: era una partita da vincere, lo ribadiamo.

E nelle primo tempo erano state messe le basi affinché ciò succedesse.

Ma l’Italia non è rientrata dagli spogliatoi dopo l’intervallo regalando tutto il secondo tempo ad una Scozia più che abbordabile.

Sta a Brunel capire cosa sia successo nella testa degli Azzurri e magari,oltre a prendere le giuste contromisure, a farcelo anche sapere…

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