L’Aquila abbandonata, la parola ai cittadini

24 febbraio 2014 | 08:25
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L’Aquila abbandonata, la parola ai cittadini

Lunedì 24 febbraio alle ore 17, all’Auditorium del Parco del Castello all’Aquila un incontro importante organizzato dalla Onlus Codici sul tema ‘La parola ai cittadini’.

Argomento trattato: gli aquilani e la pubblica amministrazione dopo il terremoto e le funzioni della Onlus Codici. Per la segreteria provinciale sarà presente l’avvocato Francesco Silvestri e per la segreteria regionale il dottor Giovanni D’Andrea.

«L’avvocato Francesco Silvestri – si legge in una nota – segretario Provinciale della Onlus Codici e il Segretario Regionale Giovanni D’Andrea, chiamano a raccolta tutti gli aquilani, in vista della ricostruzione di una città straziata dal terremoto e che oltre ventimila persone hanno dovuto abbandonare, senza potervi rientrare, dopo ben cinque anni, grazie alla burocrazia esasperata e alla perenne conflittualità tra Stato, Regione e Comune».

«La Onlus Codici, con un pool di avvocati e persone qualificate a livello giuridico, intende difendere questi cittadini dando loro voce, invitandoli a riferire tutte le magagne e le discrepanze, nonché ingiustizie che si sono finora perpetrate ai loro danni. I responsabili di tali misfatti non hanno ben compreso che abbandonare tante famiglie ha comportato la perdita non solo di capitale umano, ma anche economico. A tal punto che molti nuclei famigliari hanno deciso di non tornare più a l’Aquila con i loro figli e che la scuola ha visto diminuire il numero delle cattedre di diverse centinaia di unità e con esse innumerevoli posti di lavoro».

«Per non parlare poi dell’abbandono nei confronti di tanti pensionati che avrebbero potuto dare un concreto contributo alla rinascita della città con le loro risorse che sono utilizzate in altri territori.

Insomma, un appuntamento importante e da non perdere, partecipando attivamente a quella che può considerarsi la vera e concreta base sul piano giuridico per non abbandonare

la Città dei 309 morti e dei 1500 feriti dei quali oltre il cinquanta per cento è deceduta in seguito per le conseguenze terribili dovute al malefico sisma».