
Stava per crearsi un nuovo giallo nel santuario di San Pietro della Jenca dedicato a Papa Wojtyla, ma i carabinieri della compagnia dell’Aquila hanno svelato l’arcano in poche ore.
E’ accaduto che nella tarda mattinata Pasquale Corriere, presidente dell’associazione San Pietro della Jenca, ha presentata la denuncia del furto del cannocchiale posizionato davanti alla piccola chiesetta che sorge alle falde aquilane del Gran Sasso, tra le frazioni di Camarda ed Assergi.
Immediata l’attività investigativa dei militari dell’Arma. L’oggetto, si è poi scoperto, era stato ritirato dagli operai di una ditta aquilana per la manutenzione.
Forse sull’onda emotiva dei fatti relativi alla recente sottrazione della reliquia di Giovanni Paolo II, Corriere ha denunciato presso la stazione carabinieri di Assergi il presunto furto del cannocchiale utilizzato da visitatori e fedeli per ammirare il suggestivo panorama della catena del Gran Sasso d’Italia e in particolare una delle cime della catena, intitolata appunto alla memoria del Santo Padre. Anche in considerazione del ben più grave episodio verificatosi circa un mese fa, i militari della stazione di Assergi hanno immediatamente avviato una serrata attività informativa, che ha permesso di accertare che il cannocchiale, come da accordi precedentemente intercorsi, ma forse non da tutti conosciuti, era stato prelevato da alcuni operai di una ditta aquilana per effettuarne la manutenzione. Il “malinteso” è così subito rientrato.