Strutture ex art. 26, continua la battaglia

La consigliera Marinella Sclocco , ha incontrato stamane i rappresentanti sindacali e direttori delle struttura ex articolo 26. Al centro dell’incontro, il redigendo piano di ristrutturazione, taglio dei posti letto e risorse.

«Questo incontro è stato importantissimo per fare il punto sulle questioni essenziali e sui quesiti da porre al sub commissario Zuccatelli nella audizione che ho richiesta in Commissione», afferma la consigliera regionale del PD.

«Dalle relazioni degli intervenuti, siamo giunti alla decisione di chiedere di venire a conoscenza del piano del fabbisogno , importantissimo per i territori e per scongiurare tagli lineari - spiega la Sclocco - le strutture non sono esattamente tutte uguali, alcune non offrono residenzialità quindi non dovrebbero essere interessate ai tagli, che invece sembra toccarle comunque. Di qui la preoccupazione per una corretta prestazione di cure di riabilitazione, di garanzia della professionalità dei lavoratori. Altro delicatissimo problema da affrontare è l’ UVM (unità valutativa multidisciplinare), la Valutazione multidimensionale del bisogno sociosanitario che dovrebbe indirizzare l’utenza verso la risposta o piano assistenziale maggiormente adeguato».

«Ad oggi, sembrerebbe ancora non completo di ogni disciplina, quindi non pienamente chiara nei criteri di valutazione stessa. Infatti - prosegue - l’accesso alle Residenze Sanitarie Assistenziali del territorio, anche di natura e carattere sociosanitario, denominata A.D.I. (Assistenza Domiciliare Integrata) è subordinato alla valutazione dell’Unità Valutativa Multidisciplinare».

«Ci siamo aggiornati - conclude la consigliera del PD - ad una riunione dopo la audizione in Commissione Sanità del sub commissario Giuseppe Zuccateli, riunione durante la quale speriamo di dare risposte concrete ai quesiti e alle problematiche delle strutture stesse.

Così come ho sempre affermato, a mio avviso resta prioritaria la trasparenza delle scelte in materia di Salute, al fine di poter dare risposte adeguate alla domanda di salute del cittadino, soprattutto in condizioni di estrema fragilità».