Acquisto equivalente: «I conti non tornano»

26 febbraio 2014 | 10:39
Share0
Acquisto equivalente: «I conti non tornano»

«Nell’incontro che l’Assemblea cittadina ha avuto con Paolo Aielli, capo dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, è stato affrontato, tra gli altri, l’aspetto relativo al cosiddetto riacquisto equivalente: la possibilità, cioè, di permutare la propria abitazione con altro immobile sito in luogo differente». A sottolinearlo sono i portavoce dell’Assemblea cittadina dell’Aquila, chiedendo chiarezza sul tema.

«La possibilità di accedere all’indennizzo dello Stato per l’abitazione equivalente – rilevano i portavoce dell’Assemblea cittadina – è normata dal decreto legge numero 39/2009, convertito in legge numero 77 del 2009. Varie sono state le modifiche che hanno riguardato tale pratica. Inizialmente si poteva procedere all’acquisto equivalente solo in caso di abitazione crollata a seguito del sisma e gravata da mutuo. In seguito, tale possibilità è stata estesa anche al caso di superamento del limite di convenienza economica, quando, cioè, si giudica più conveniente ricostruire che non ripristinare/ristrutturare. Sin dall’inizio, però, è stato possibile effettuare il riacquisto equivalente sull’intero territorio nazionale. Valutiamo tale possibilità in senso molto negativo, ravvedendo in essa un sostanziale incentivo all’esodo degli aquilani. Il Comune dell’Aquila ha recentemente diffuso i seguenti dati: le domande di contributo per acquisto equivalente sono 169: il totale del contributo concesso ammonta a 52.778.098,11 euro e quello effettivamente erogato è di poco inferiore. Corre l’obbligo di evidenziare che tali dati non coincidono con quanto riferito all’Assemblea cittadina nell’incontro avuto con Aielli. Infatti, in quella sede, i dati che vennero forniti si riferivano a 270 pratiche istruite e chiuse, per un importo pari a 78 milioni di euro con 30 pratiche da esaminare e/o integrare. L’Ufficio speciale stimava che sarebbero arrivate altre richieste di acquisto equivalente, in particolare dalle aree del Comune interessate dai piani di riqualificazione che prevedono, comunque, l’abbattimento degli edifici compresi nell’area da riqualificare».

«All’attualità, con la scheda parametrica, è scomparsa la cosiddetta soglia di convenienza economica con la conseguenza che sarà più difficile accedere all’acquisto della abitazione equivalente – precisano i portavoce dell’Assemblea cittadina – Resta il fatto, però, che n 169 abitazioni (o 270 più 30, secondo i dati forniti in un primo momento da Aielli) sono state oggetto di acquisto equivalente e, come rende noto lo stesso Comune, ben 92 sono state riacquistate fuori dal Comune dell’Aquila. Scorrendo l’elenco, si può notare come le città in cui si è concentrata la scelta sono: Roma, quindi Scoppito, Pescara, Montesilvano, Roseto degli Abruzzi, Avezzano e ancora Milano, Rimini, Spoleto, San Benedetto del Tronto fino a Cagliari. Tutte le abitazioni oggetto di acquisto equivalente verranno ricostruite con il contributo statale ed entreranno nella disponibilità del Comune che potrà scegliere la ricostruzione, oppure la conversione in volume edilizio disponibile. Non può che destare meraviglia prendere atto del fatto che le abitazioni oggetto di acquisto equivalente vengono indennizzate ben due volte: al proprietario che, appunto, riacquista una nuova abitazione, ed al Comune che, con il contributo riconosciuto, vede la ricostruzione della stessa abitazione e/o la disponibilità del volume edilizio».

«Trattandosi di patrimonio di proprietà pubblica – concludono i portavoce dell’assemblea cittadina – riteniamo sia opportuno che l’Amministrazione Comunale informi la cittadinanza sugli aspetti che di seguito si elencano: per quante abitazioni oggetto di riacquisto equivalente il Comune di L’Aquila ha fatto la scelta della ricostruzione e/o della conversione in volume edilizio? Quante delle abitazioni oggetto di riacquisto equivalente sono state ricostruite e dove? E’ previsto il diritto di prelazione da parte del condominio, o di un singolo condomino? In caso affermativo, quale sarà il prezzo di vendita, ovvero sarà rapportato al valore del 6 aprile 2009, o al prezzo di mercato vigente? Quale è l’uso pubblico che il Comune intende fare di tale patrimonio immobiliare di grandissimo valore, in particolare riferito all’indice massimo di sicurezza antisismica?».