Violenza sulle donne, numeri come schiaffi

26 febbraio 2014 | 13:22
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Violenza sulle donne, numeri come schiaffi

E’ arrivata oggi all’Aquila la nona delle 14 tappe del tour “[i]Le parole non bastano più[/i]” di Intervita Onlus, per dire basta alla violenza sulle donne, sensibilizzare l’opinione pubblica sulle dimensioni del problema e incontrare le istituzioni locali per confrontarsi con chi sul territorio lavora ogni giorno per contrastare questo fenomeno.

In Abruzzo, una donna su due ha subito violenza fisica o sessuale nel corso della vita; una donna su due è stata minacciata, schiaffeggiata e sei su dieci sono state spinte, strattonate e afferrate con violenza. Accanto agli inaccettabili e inestimabili costi umani di questo vero e proprio bollettino di guerra, la sola regione Abruzzo sostiene anche gli effetti in termini economici per una cifra allarmante di quasi 400 milioni di euro.

La tappa abruzzese del tour di “Le parole non bastano più” ha visto un duplice appuntamento: un workshop dal titolo “[i]Quali investimenti per strategie di contrasto alla violenza contro le donne?[/i]” e un evento di sensibilizzazione dedicato ai cittadini.

«Il tema della violenza sulle donne – ha commentato l’assessore comunale alle politiche sociali, Emanuela Di Giovanbattista – è sempre più un’emergenza nazionale, che meriterebbe un livello d’attenzione più alto, non solo in determinate circostanze o periodi dell’anno. I dati nazionali sono sempre più allarmanti. È necessario un cambiamento culturale – prosegue l’assessore – che faccia leva sulla prevenzione e sul potenziamento dei servizi, attraverso la costruzione di una rete sociale tra enti, istituzioni e associazioni del terzo settore, per promuovere azioni positive».

«All’Aquila – ha sottolineato – dove il fenomeno è amplificato anche dall’acuirsi dell’emergenza sociale e della penuria di strutture specifiche, è già in atto un’esperienza di rete per le donne, tra il Comune e molte associazioni femminili, con lo specifico obiettivo di impiegare i tre milioni di euro stanziati con il decreto per il terremoto nel 2009 per la realizzazione di un centro antiviolenza. Fondi necessari a questo territorio, che dopo una lunga battaglia, siamo riusciti a ricondurre al loro obiettivo originale».