
di Antonella Calcagni
L’operazione Cas zero continua: addio al Contributo di autonoma sistemazione per tutti gli ex affittuari ante sisma. A costoro, progressivamente sarà offerto un alloggio del progetto Case al posto del contributo.
Una delibera approvata la scorsa settimana, a firma dell’assessore Fabio Pelini, disciplina in maniera ancor più restrittiva l’accesso al Cas. Si tratta di un ulteriore passo verso la razionalizzazione dei fondi.
«È necessario rimodulare quanto già previsto in questi anni – ha spiegato Pelini – L’operazione partirà subito: la priorità sarà data agli affittuari in autonoma sistemazione, perché questa tipologia di cittadini, nelle altre forme assistenziali paga già un canone di compartecipazione».
L’atto tende dunque a equiparare le varie forme assistenziali. Gli ex affittuari nel periodo ante-sisma ora in cas, che pagano un canone di affitto con contratto registrato, saranno “risparmiati” solo per il tempo necessario al preavviso (3 mesi) per lo scioglimento del contratto.
Secondo le stime dell’assessore Pelini, gli alloggi, per ora solo una ventina, dovrebbero tornare massicciamente a disposizione in primavera. Il modo di procedere sarà sempre quello per scaglioni di onerosità; operazione che il settore sta già compiendo da un annetto.
«Siamo partiti dai nuclei più costosi, da 1.200 euro, ad offrire la casa al posto del Cas. Siamo arrivati a considerare quelli da 600 euro. Per ogni fascia saranno considerati prima gli ex affittuari e poi i proprietari».
Gli ex affittuari che hanno un contratto di fitti al di fuori dall’ambito di mobilità perderanno il Cas se non accetteranno la casa. Subito dopo toccherà ai proprietari di Casette fai da te.
«A breve – ha spiegato Pelini – porteremo in giunta anche la delibera che eliminerà il cas per i proprietari di casette».