
di Giovanni Baiocchetti
“Se febbraru non febbrarea, marzo e aprile reparea”. Stando a quanto dicono le previsioni del tempo, il proverbio aquilano sul maltempo di stampo invernale dopo un febbraio quasi primaverile sembra essere azzeccato.
A cominciare dalla serata di oggi, un minimo barico si formerà tra il mar Ligure e l’alto Tirreno, richiamando aria relativamente fredda di origine subpolare che porterà precipitazioni sparse sul centro-sud e quota neve in progressivo calo dai 900 metri della sera ai 6/700 della mattinata di domani. Precipitazioni che dunque potrebbero assumere carattere di neve nel capoluogo abruzzese nella giornata di sabato e ancora nella giornata di domenica. I fiocchi bianchi potrebbero continuare ad imbiancare l’Abruzzo fino alla giornata di giovedì, ma con zero termico in possibile rialzo fino ai 1000 metri di altezza. A seguire, forse, una pausa anticiclonica.
Boccata d’ossigeno, dunque, per gli operatori turistici di Campo Imperatore, Campo Felice, Ovindoli ed altri impianti sciistici della regione dopo un febbraio da record (temperature massime giornaliere che hanno superato anche i 20 gradi all’Aquila); dita incrociate invece per la maggior parte degli studenti, che sperano in un giorno di chiusura delle scuole.
Il tutto, con la speranza che il traffico cittadino non torni a bloccarsi per pochi centimetri di coltre bianca, come già successo alcune settimane fa, in una città in cui la neve, in inverno e in primavera, è sempre stata di casa.