Di Iorio: «Nessuna conferma delle infamie»

1 marzo 2014 | 16:28
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Di Iorio: «Nessuna conferma delle infamie»

In merito all’articolo apparso su ilCapoluogo.it riguardante le affermazioni del professor Tiberti, il quale avrebbe dichiarato nell’udienza presso la nona sezione collegiale del tribunale di Roma, di aver pagato lui l’acquisto dell’auto per la figlia dell’ex rettore dell’ateneo aquilano, Ferdinando Di Orio replica in una nota, specificando che «il processo si trova nella fase di audizione dei testi e che l’udienza non è giunta ad alcuna conclusione e dunque non vi è stata alcuna ‘conferma’ delle infamie attribuitemi: sono stati esaminati l’accusatore ed i suoi testi, i quali altro non hanno fatto che ribadire quanto già riferito in sede di indagine; il processo va avanti con altri testimoni dell’accusa e poi toccherà al sottoscritto esporre le proprie ragioni ed i propri mezzi di prova».

La nota integrale:

[i]Egregio Direttore,

Ho preso atto, nei giorni scorsi, del resoconto fornito dal Suo Giornale in merito all’udienza tenutasi lo scorso 27 febbraio a Roma, che mi vede, mio malgrado, imputato dell’infamante reato di concussione a seguito di una denuncia assolutamente infondata. Della totale infondatezza di simile accusa non è certo mia intenzione discutere in questa sede: da uomo delle istituzioni, quale sono stato e quale ancora mi considero, sono abituato ad avere totale fiducia nella Giustizia, cui con serenità mi sono affidato, ed a pensare che l’unica sede legittimata a processare e ad esprimere condanne o assoluzioni siano i tribunali della Repubblica.

Ciò che invece mi preme precisare è che, contrariamente a quanto potrebbe desumersi dal resoconto del Suo giornale, l’udienza di cui sopra, in quanto tale, non è giunta ad alcuna conclusione e dunque non vi è stata alcuna ‘conferma’ delle infamie attribuitemi: sono stati esaminati l’accusatore ed i suoi testi, i quali altro non hanno fatto che ribadire (peraltro con la solita genericità e non senza contraddizioni) quanto già riferito in sede di indagine; il processo va avanti con altri testimoni dell’accusa e poi toccherà al sottoscritto esporre le proprie ragioni ed i propri mezzi di prova; ragioni e mezzi che qui, per doveroso rispetto delle procedure di legge, non posso certo anticipare, ma che -questo invece voglio sottolinearlo fin da ora- sono sicuro metteranno finalmente fine a questa incredibile vicenda.[/i]