Franceschini fra gli aquilani: gli incontri

1 marzo 2014 | 12:10
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Franceschini fra gli aquilani: gli incontri

Quadretto di Dario Franceschini in visita ai negozi del centro storico aquilano.

Il ministro per i Beni culturali si infila nel negozio di pasta fresca in via Garibaldi e il proprietario, Rodrigo Mimmone, sgrana gli occhi per la sorpresa, ma subito parte al contrattacco: «Ministro, non gliela facciamo, abbiamo riaperto da due anni e questo è quello che incassiamo – fa il commerciante buttando sul bancone il registro degli incassi – Inps, Inail, perché dobbiamo pagare tutte queste tasse? E’ dura, lo capisce».

Franceschini non si perde d’animo, prima proferisce un convinto ‘dovete resistere’, poi aggira il bancone per farsi una foto con i proprietari.

E subito interviene il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, che, prendendolo sotto braccio, gli fa: «Ora hai capito perché dobbiamo aiutarli?».

«Sono degli eroi – ripete più volte Franceschini al sindaco Cialente, e poi prosegue – E chi apre se non c’è clientela?», fa di nuovo a Cialente.

Franceschini ha poi visitato altre attività commerciali, una pasticceria, una macelleria e una libreria nella quale gli sono stati regalati libri tra i quali un titolo emblematico ‘Abruzzo in festa’.

«Che bravi – si lascia sfuggire Franceschini che poi, con i giornalisti, chiarisce – sono eroici questi che riaprono senza abitanti e che vivono così faticosamente. Quindi serve un progetto nazionale che aiuti le attività che fanno rivivere il centro, non servono solo i monumenti, ma misure straordinarie. Evitare ordinamenti lenti e ingorghi istituzionali».