«La complicata ricostruzione del Palazzo Giustizia»

1 marzo 2014 | 17:41
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«La complicata ricostruzione del Palazzo Giustizia»

«Ferma sempre la condanna per il diffuso fenomeno dell’evasione, che ci portiamo purtroppo come retaggio della nostra cultura povera di senso dello Stato, va stigmatizzata la complessità e la confusione della legislazione in materia fiscale che scoraggia anche il contribuente onesto».

Lo ha detto il presidente facente funzioni della Commissione Tributaria regionale dell’Abruzzo, Romolo Como, nella sua relazione in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario tributario.

Per Como, «le imposte dovrebbero essere poche e semplici da comprendere e calcolare, e anche sufficientemente stabili nel tempo in modo da essere elaborate e accettate dal normale cittadino. In qualche Paese, ma noi non siamo tra quelli – ha sottolineato – il cittadino del quale sono già conosciuti o che fornisce i dati-base della imposizione fiscale si vede recapitare il computo esatto e il mezzo di agevole pagamento. Invece, e non aggiungo altro – ha criticato il magistrato – da noi basta ricordare nell’arco di un solo anno come siano state modificate, e non solo nominalmente, le imposte locali, da Ici, Imu, Tarsu, Tares, Tari, Iuc, per cui ancora oggi al contribuente non è dato sapere come, quanto e quando adempiere, fino, mi si consenta, all’incomprensibile mini-Imu che è una sorta di addizionale, peraltro non estesa a tutti i cittadini, su un’imposta di per sé abrogata».

SULL’AQUILA, HA DETTO:

Costituisce una «incredibile situazione» la complicata ricostruzione del palazzo di Giustizia dell’Aquila in via XX Settembre dopo il terremoto del 6 aprile 2009, «con il preesistente edificio diviso in due lotti che hanno avuto tempi di progettazione, assegnazione ed esecuzione dei lavori sfalsati».

Il magistrato ha ricordato che attraverso questa procedura «il primo lotto, che affaccia proprio su via XX Settembre e contiene il nucleo centrale delle aule di udienza e degli uffici della Corte d’Appello e del Tribunale, è pronto per la consegna ma è rimasto privo di servizi tecnologici (energia elettrica, riscaldamento e altro) previsti nel piano interrato del secondo lotto ancora a inizio lavori, e dunque non utilizzabile per un lasso di tempo che si preannuncia non certo breve».

Per di più, «la parte di ampliamento del medesimo edificio – ha sottolineato ancora -, che potrebbe essere considerata come un terzo lotto di lavori, necessaria per il previsto accorpamento degli uffici giudiziari di Avezzano e Sulmona, non è stata neanche iniziata e solo in questi giorni l’amministrazione comunale si deciderà a incaricare della realizzazione il provveditorato ai Lavori pubblici».