
Dario Franceschini a L’Aquila, si può ben dire che sia l’argomento caldo del giorno. In visita per la città, ha incontrato persone, stretto mani, confrontato opinioni, ma pare sia stato molto difficile per i giornalisti locali avvicinarlo e scambiare due battute con lui, il nuovo ministro dei Beni Culturali del neonato Governo Renzi.
Simboliche le frasi che ha proferito all’uditorio improvvisato lungo le strade del centro storico: «L’Aquila è una priorità per questo governo – ha affermato più volte – lo sforamento del 3% non può essere unilaterale, ci deve essere a monte una decisione Europea. Agli Aquilani – ha detto poi – non piacerebbe riavere la città come un immenso museo senza vita, dobbiamo conciliare arte e rientro dei cittadini».
Tanti gli argomenti cardine del giorno, che lo hanno visto protagonista. Fra l’accalco dei giornalisti di testate nazionali, ilCapoluogo.it è riuscito a strappare queste riflessioni sulla figura e il ruolo di Magani. «Sto decidendo – ha dichiarato il ministro – è una stimata professionalità, una risorsa ricercata da molti». Cialente invece, dal canto suo, si è detto ottimista per quanto concerne la permanenza di Magani. «In Europa – ha aggiunto – si stanno rendendo forse conto che il 3% in caso di calamità non si può osservare. Abbiamo un nuovo corso e una nuova attenzione con questo governo. Sono in contatto con tanti ministri e ho segnali positivi per L’Aquila».
Proverbiale la chiusa di Franceschini sull’argomento risorse. Ha proclamato: «Le risorse per L’Aquila vanno cercate nella fiscalità generale non con nuove imposte».
La visita del ministro dei Beni Culturali prevedeva un sopralluogo nel cantiere di Porta Barete, la bellezza aquilana tornata recentemente alla luce, ma per motivi non ancora ben noti è stata procrastinata. Voci ufficiose hanno imputato la ragione alla delicata situazione con i condomini del Civico 207 che questa mattina sembra presidiassero il cantiere; anche se Franceschini non ha lesinato parole, prospettando una possibile soluzione: «si può conciliare la ricostruzione del condominio con la tutela archeologica, anche se costa 300 mila euro li troveremo».
Positivo invece il commento del Direttore Regionale per i beni culturali Fabrizio Magani e la Soprintendente per i beni architettonici Alessandra Vittorini, al termine dell’incontro con il neo-ministro. «Siamo contenti che il Ministro Dario Franceschini abbia scelto di venire oggi in visita a L’Aquila, per una riunione tecnica e per un giro nel centro della città», hanno dichiarato.
«Franceschini ha ribadito l’imprescindibile valore della cultura ha spiegato Magani – come elemento di rilancio vitale del territorio ed ha colto l’importanza del lavoro svolto fin qui e di quello ancora da portare avanti per la conservazione e la tutela del patrimonio monumentale aquilano. Un lavoro che abbiamo voluto presentare al Ministro in un breve resoconto e attraverso il racconto di alcuni dei più significativi cantieri attivi, che fanno capo a questa amministrazione».
La visita si è conclusa poi con un monito e una promessa: l’idea forte di Franceschini è quella di distinguere «la ricostruzione post sisma per l’Emilia da quella de L’Aquila».
«Se in Emilia – ha detto – le maggiori competenze appartengono al ministero dello Sviluppo economico, L’Aquila è città di cultura e quindi è interesse primario dei Beni culturali».
Cialente ha spiegato che, per gli aspetti legati alle risorse, «si sta facendo strada l’idea di una struttura che ricostruisca L’Aquila paritaria tra Presidenza del Consiglio con Delrio e ministero delle Finanze con Legnini».
La leva fiscale è indispensabile per permettere il ritorno delle attività commerciali nel centro storico aquilano, devastato dalla scossa del 6 aprile 2009. E’ una delle idee-chiave del governo Renzi.
Secondo quanto spiegato da Cialente, in risposta ai dubbi del ministro su come fosse possibile un ripopolamento del centro storico, serve «credito d’imposta per gli interventi di ristrutturazione dei negozi, no Tarsu per cinque anni e nuova politica degli affitti».
IL NODO ‘MAGANI’:
Non lo scioglie ancora il neo ministro Franceschini. Non chiarisce i dubbi sulla conferma del direttore regionale Mibac dell’Abruzzo Fabrizio Magani, il ministro Dario Franceschini, a margine della sua visita nel centro storico dell’Aquila.
Magani è stato nominato vice direttore del Grande progetto Pompei e la sua partenza dall’Abruzzo era annunciata per fine febbraio.
«Magani è una persona competente e bravissima e come sempre le persone brave vengono contese – ha dichiarato – Sto riflettendo su questa scelta e nei prossimi giorni ci sarà una decisione».
Una risposta, quella del ministro, che fa dire al sindaco Massimo Cialente di essere «ottimista sulla permanenza ‘a scavalco’ del direttore».
Quanto allo stesso Magani, dopo aver spiegato di non voler rilasciare dichiarazioni «perché ha parlato il ministro», ha annunciato che «lunedì sarò a lavorare». Secondo quanto appreso da fonti della direzione regionale, al momento resterà al lavoro in Abruzzo fino a diversa decisione del Mibac.