
Sfuggito alla cattura, si sarebbe consegnato stamane al carcere di Secondigliano, Eduardo Romano, 27 anni, di Napoli, risultato irreperibile nella giornata di ieri nell’ambito dell’operazione dei carabinieri dell’Aquila che ha stroncato un traffico di stupefacenti che partiva dalla Campania e arrivava a L’Aquila, dove la droga – cocaina e hashish in particolare – veniva smerciata da spacciatori al dettaglio che talvolta facevano capo ad alcuni locali pubblici della città.
Romano, con altre quattro persone, era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, su richiesta del pm Fabio Picuti. Gli indagati sono in tutto 24.
Le misure cautelari, oltre ad Eduardo Romano, riguarderebbero Antonio Romano, 47 anni, di Napoli (carcere); Salvatore Mauriello, 29 anni, nato a Pomigliano d’Arco (Napoli) e residente a L’Aquila (carcere); Giuseppe Giuliani, 44 anni, dell’Aquila (domiciliari) e Angelo Naindenel, 40 anni, nato a Napoli e residente a Scoppito (L’Aquila), ai domiciliari.
In particolare, i primi tre campani, stando alle indagini, erano ben radicati nell’ambiente aquilano, di cui due sono ritenuti gravitanti nell’area del clan camorristico ‘Vinella-Grassi’, operante a Napoli nel quartiere 167.
Il gruppo, secondo le indagini, gestiva l’intera filiera dell’illecito commercio, a partire dall’acquisto dello stupefacente a Somma Vesuviana e Sant’Anastasia, fino alla vendita al dettaglio, curandone il trasporto, la detenzione e la manipolazione.
Nell’ambito della stessa inchiesta è stato indagato per istigazione alla corruzione l’avvocato del Foro dell’Aquila G.D.R., 46 anni, nato a Torino, ma residente in città. Il legale è accusato di aver cercato di far distruggere un verbale di sommarie informazioni offrendo ai carabinieri 5 mila euro.