Esami truccati alla D’Annunzio di Pescara

6 marzo 2014 | 12:07
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Esami truccati alla D’Annunzio di Pescara

Ci sono altri indagati nella vicenda che ha portato ieri ai “domiciliari” Luigi Panzone, 57 anni, docente di tecnica bancaria e professionale all’Università d’Annunzio di Pescara e all’obbligo di dimora Michele D’Alba, 55 anni, imprenditore foggiano molto noto per una cooperativa (“Tre fiammelle”) che opera nel settore delle pulizie, e Angelo Riccardi, 45 anni, sindaco di Manfredonia. Tra gli indagati ci sarebbero professori universitari.

Panzone, per l’accusa, avrebbe segnalato D’Alba e Riccardi ai suoi colleghi per consentire loro di superare positivamente e agevolmente alcuni esami e le sue pressioni sarebbero andate a buon fine, tanto che le prove sarebbero state superate senza neppure essere sostenute oppure con uno sforzo davvero minimo.

LE ACCUSE: I tre devono rispondere, a vario titolo, di corruzione, falso ideologico e peculato.

IL FATTO – Su disposizione del gip del Tribunale di Pescara Luca De Ninis sono state eseguite ieri tre misure cautelari nei confronti di Luigi Panzone, 57 anni, docente di tecnica bancaria e professionale all’Univeristà d’Annunzio di Pescara, Michele D’Alba, 55 anni, imprenditore foggiano molto noto per una cooperativa (“Tre fiammelle”) che opera nel settore delle pulizie, e Angelo Riccardi, 45 anni, sindaco di Manfredonia.

L’INDAGINE: Al centro dell’indagine, alcuni esami universitari sostenuti da D’Alba e Riccardi nel 2012, presso la facoltà di Scienze Manageriali, e per i quali ci sarebbe stata l’intercessione, in favore dei due, di Panzone, in cambio di somme di denaro, elargite o promesse al docente, già coinvolto in un’altra vicenda giudiziaria.

Stando alle prime indiscrezioni emerse sull’inchiesta, Panzone, per l’accusa, avrebbe segnalato i due ‘studenti’ ai suoi colleghi per consentire loro di superare positivamente e agevolmente alcuni esami e le sue pressioni sarebbero andate a buon fine, tanto che le prove sarebbero state superate senza neppure essere sostenute oppure con uno sforzo davvero minimo. Panzone avrebbe ottenuto 13 mila euro con la promessa di ottenerne altri 50 mila.

Il tutto in base a quanto sostiene l’accusa. Il sindaco, poi, avrebbe utilizzato auto e autista dell’amministrazione per raggiungere Pescara.

Le indagini, affidate alla Digos e coordinate dal pm Valentina d’Agostino che ha richiesto le misure cautelari, sono ancora in corso. Oltre alle intercettazioni, si è fatto ricorso a pedinamenti e servizi di osservazione.

Intanto, da fonti investigative, si è appreso che gli indagati nella vicenda che ha portato ieri ai “domiciliari” Luigi Panzone sono in realtà complessivamente cinque. Uno di questi è deceduto. Il numero di 29 indagati, inizialmente ipotizzato, potrebbe essere stato frutto dell’insieme di persone ascoltate a sommarie informazioni.