
di Antonella Calcagni
“L’Aquila Viva” sarà il nuovo slogan della ricostruzione dell’Aquila con il “marchio” del ministero Beni culturali e Turismo del ministro Dario Franceschini. È stato lo stesso ministro, fresco di nomina, ad annunciare sabato scorso, in occasione della sua visita nel capoluogo, l’attivazione di questo piano, che dovrà essere perfezionato a Roma nei contenuti e vedrà il suo compimento nel 2019 a 10 anni dal sisma.
«A breve sarà insediato un gruppo di lavoro – ha spiegato la senatrice Stefania Pezzopane – che sarà coordinato da un personaggio di elevato spessore culturale di nomina ministeriale. Si tratterà di una sorta di testimonial della ricostruzione. Nel progetto confluiranno eventi culturali di importanza internazionale, quale la rassegna i Cantieri dell’Immaginario, ma anche un piano di restauro dei monumenti aquilani finanziato».
In questo modo il ministro Franceschini cerca di porre di nuovo sotto i riflettori l’immagine dell’Aquila, ormai appannata a livello nazionale.
In via di definizione anche la questione delle delega ministeriale sulla ricostruzione aquilana made governo Renzi. «Il ministero per la Coesione non c’è più – ha spiegato il sindaco Massimo Cialente – sono tre i personaggi chiave che potrebbero occuparsi dell’Aquila, ognuno per le proprie competenze: Giovanni Legnini per quanto riguarda i rapporti con il ministero delle Finanze, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Del Rio e il ministro per i Beni culturali Franceschini». Sarà insomma una delega interdisciplinare gestita da una triade, a livello nazionale. Braccio operativo, che fungerà da ponte con la governace locale, sarà il Diset di Aldo Mancurti. Il sindaco a breve si recherà a Roma per il incontrare Graziano Del Rio. E Renzi? «Lo inviterò a venire all’Aquila, sarebbe bello in occasione del 6 aprile, o il 5, in occasione di una manifestazione nella quale si parlerà alla città».
Anche l’ex parlamentare Giovanni Lolli plaude al nuovo corso per la ricostruzione aquilana testimoniato dalla visita del ministro Franceschini. «Non c’è paragone con i suoi predecessori – ha commentato – Gli aquilani sono sempre ipercritici. Se non ci filano, si lamentano, se ci filano si lamentano ugualmente. Vedremo nei prossimi giorni cosa succederà soprattutto circa lo stanziamento di ulteriori risorse. Anche il ministero Beni culturali farà la propria parte per il restauro dei monumenti simbolo della città». Il problema è come accelerare le procedure? «Il nuovo governo tenderebbe ad escludere la modifica della [i]governance[/i] con il ritorno a procedure straordinarie – ha riferito Lolli – A meno che non ci si trovi dinanzi a problemi specifici da risolvere».
Per Lolli la buona volontà del ministro è testimoniata anche dalla soluzione prospettata per il caso Magani. L’Abruzzo non sarà accorpato ad altre direzioni e Magani sembra destinato a restare in Regione.