«Diritto di voto agli immigrati»

7 marzo 2014 | 11:48
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«Diritto di voto agli immigrati»

«Le risoluzioni del Parlamento europeo hanno più volte, negli ultimi dieci anni, sollecitato i paesi dell’Ue ad attuare le norme della Convenzione di Strasburgo e a riconoscere pienamente l’esercizio del diritto di voto amministrativo anche agli stranieri stabilmente residenti in uno dei paesi dell’Unione. Oltre alle risoluzioni adottate il 5 novembre del 1993 e il 30 gennaio del 1997, si deve ricordare soprattutto la recente approvazione di una risoluzione in materia nella seduta del 15 gennaio del 2003. Nell’ambito dell’approvazione del rapporto 2001 sulla situazione dei diritti fondamentali nell’Unione Europea, l’Assemblea di Strasburgo ha raccomandato agli stati membri di estendere il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni locali e del Parlamento europeo a tutti i cittadini di paesi terzi che soggiornano legalmente nell’Unione Europea da almeno tre anni, ma in Italia sembra che questa strada non si voglia percorrere per vari motivi e di diversa natura. Sempre con tale risoluzione, il Parlamento ha esortato tutti i paesi dell’Ue a “firmare e ratificare la Convenzione europea sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale” nonché di “applicarla”». Il consigliere aggiunto al Comune dell’Aquila Gamal Bouchaib annuncia così la presentazione di un ordine del giorno sul diritto di voto agli immigrati come indicato nella direttiva Europea.

«Serve una sollecitazione ad andare oltre ed è questo l’intento del mio ordine del giorno – spiega Gamal – Il parlamento dovrebbe intervenire. L’introduzione del voto a livello amministrativo è un’assoluta necessità perché c’è un deficit democratico nel non facilitare la partecipazione degli immigrati alla vita politica, incluso il voto e la possibilità di partecipare a elezioni democratiche. Fino ad oggi ha vinto la paura nel nostro paese su tutto ciò che è diverso ed estraneo al nostro modo di essere, ma il futuro e soprattutto la costruzione di una identità di comunità obbliga un cambio di marcia e il coraggio di una politica che non guardi solo al bacino di voto, ma al futuro delle nuove generazioni e i suoi cambiamenti, perchè, ad oggi, la società ha superato gli intenti della politica che sono rimasti ingessati nella storia di una vecchia data».