Il Centrodestra e la sconfitta annunciata

10 marzo 2014 | 10:37
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Il Centrodestra e la sconfitta annunciata

«Cosa sta accadendo nel centrodestra abruzzese?
Con questo interrogativo Alfonso Magliocco apre una nota di sprone a tutto il centro destra.

«Perché non c’è un luogo di incontro, di confronto ed eventualmente anche di scontro

dove sviluppare una strategia in vista delle prossime scadenze elettorali?

Perché bisogna far finta che nulla sia accaduto, sopravvivendo stancamente al presente

senza un minimo di reazione?

Si può anche essere in difficoltà ma la soluzione non è

certamente quella di chiudere gli occhi aspettando che la tempesta sia passata!

Il centrodestra si è “timidato”, non è più capace di parlare e si riconosce soltanto in

un sussurro tanto diffuso quanto ingeneroso su quanto abbiamo ricevuto in sorte,

bisbigliando colpe solo in confessionale!

Il richiamo sistematico alla telefonata di B. – prosegue Magliocco -, quanto fuga il dubbio che una voce non è un

coro e che comunque la mancanza di un coro è un problema da affrontare, soprattutto

alla luce della legittimazione plebiscitaria dello sfidante?

Possibile non ci sia nessuno che “virilmente” ponga il problema di analizzare,

pianificare, decidere una strategia possibile in uno scenario che in poche settimane ha

subito una trasformazione radicale?

Rispetto a questa situazione stagnante (ne è l’emblema la scelta comunicativa di un

manifesto anonimo), a questa catalessi che sembra aver colpito la classe dirigente del

centrodestra e che si sta lentamente diffondendo anche tra il suo popolo, la proposta di

Tagliente delle primarie rappresenta provocatoriamente “un sasso nello stagno”.

Qualunque cosa è

meglio del nulla, anche affermare il diritto alla contraddizione in un partito che non ha

nel suo dna le primarie ma che, oggi, vogliono rappresentare comunque un tentativo

di rompere la calma piatta di un centrodestra imbalsamato, di combattere questo

atteggiamento da sconfitta annunciata, da fine ineluttabile e soprattutto a rimettere in

moto la Politica, i contenuti, le soluzioni e il rapporto con la comunità abruzzese.

Riteniamo che la sconfitta rappresenti certamente una eventualità di cui tener conto,

ma sicuramente non il fine verso cui tendere, tentazione questa che sembra essere

prevalente in questo momento!