
«Una scelta che umilia la ragione. Il provvedimento sulle aree bianche approvato qualche giorno fa è l’ennesima conferma di un’amministrazione che naviga a vista e con approssimazione». A sottolinearlo, attraverso una nota, è il vice presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari(Gruppo Pdl).
«Il Consiglio comunale, con un voto risicatissimo – argomenta Tinari – ha dato il via libera a un atto parziale, incompleto, insufficiente e tardivo, che per questi motivi non potrà realizzare gli interessi di tutti.
E’ la chiara dimostrazione di un’amministrazione incapace a programmare un corretto armonico sviluppo urbanistico della città. Sta di fatto che ora si potrà costruire dove prima esisteva un vincolo. Per essere chiari, dove prima era previsto un parco giochi per bambini, vedremo presto sorgere una palazzina. Si è provveduto a distruggere il territorio dandolo in mano ai costruttori, che ora sono liberi di decidere dove, come e cosa fare all’Aquila, senza il minimo di programmazione strategica. Si è lasciato ad altri quello che invece era l’assoluta priorità dell’amministrazione: fare un piano strategico e un piano regolatore che dettasse le regole e imponesse seriamente dei vincoli, fornendo le linee guida future di questa città, delineando dove poter collocare aziende per creare posti di lavoro, dove realizzare impianti sportivi e così via. Non si può più andare avanti a colpi di maggioranza; in questa città non possiamo permettercelo. Il futuro va programmato e non inseguito».
«Avevamo sollecitato con forza – aggiunge Tinari – un P.R.G. che permettesse lo sviluppo armonico della città con chiare linee guida sul futuro cittadino, ma a qualcuno evidentemente questa proposta non è piaciuta. Quello delle aree bianche è un provvedimento ai livelli di quello partorito 20 anni fa sul territorio di Pettino, se non peggio. Le conseguenze di questa scellerata scelta saranno ben visibili tra qualche anno. Assisteremo al sorgere di edifici dovunque, dove prima, appunto, esisteva un vincolo a verde pubblico o altro, e si assisterà immancabilmente ad un’attività edilizia non controllata, senza un minimo di programmazione, che lascerà ampio spazio di manovra anche a imprenditori senza scrupoli che, nostro malgrado, decideranno per noi lo sviluppo e il destino urbanistico edilizio della nostra città. Saremo costretti, nostro malgrado, a vedere trattate, con condizioni di uniformità, situazioni molto diverse dal punto di vista urbanistico. Gli effetti di questa scellerata delibera saranno ben visibili tra 3/4 anni. Solo allora i consiglieri comunali civici, rimasti inconsapevolmente a fare da stampella alla maggioranza, forse comprenderanno quale saranno le conseguenze di tale agire. L’Aquila, per colpa di pochi, è diventato il porto delle nebbie, dove regna l’incertezza a vantaggio di chi, da sempre, vive bene grazie a questa incertezza. L’Aquila non merita tutto questo».