Rapine, estorsioni e droga: arresti anche in Abruzzo

11 marzo 2014 | 09:25
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Rapine, estorsioni e droga: arresti anche in Abruzzo

I carabinieri del comando provinciale di Varese, dalle prime luci dell’alba, stanno eseguendo una vasta operazione nei confronti di una presunta associazione a delinquere attiva nel nord ovest della Lombardia, dedita, secondo gli investigatori, alla corruzione e al falso in atto pubblico, alle estorsioni in danno di imprenditori, alle rapine in esercizi commerciali e a persone, allo spaccio di stupefacenti, allo sfruttamento della prostituzione e altro.

Tra i presunti componenti, principalmente italiani di origine calabrese, una limitata componente di stranieri. Numerosi arresti sono stati compiuti su tutto il territorio nazionale e in particolare nelle province di Varese, Como, Milano, Palermo e Chieti. Sono in atto circa 50 perquisizioni e impiegati oltre 250 carabinieri.

I carabinieri, in particolare, hanno eseguito 35 misure cautelari – di cui 23 in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 7 all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria – e 50 perquisizioni, nei confronti di un presunto gruppo criminale che operava, secondo le indagini, principalmente nella zona di Saronno e nella bassa comasca.

Il provvedimento – emesso dal gip del Tribunale di Busto Arsizio, su richiesta della Procura della Repubblica – conclude l’indagine “San Marco” avviata dalla Compagnia di Saronno nel gennaio del 2011.

Le indagini hanno fatto emergere la presunta esistenza di una articolata associazione per delinquere – con al vertice, secondo gli investigatori, una persona di origine calabrese vicina alla criminalità organizzata – che avrebbe promosso e organizzato una complessa attività di false revisioni ad autovetture (circa 2000 ogni anno) pretendendo – dalle officine – fino al 20% su ogni singola prestazione.

Parallelamente, il gruppo criminale, ritenuto dagli investigatori violento e determinato, avrebbe posto in essere numerose estorsioni a danni di imprenditori del saronnese e del comasco dai quali si sarebbe fatta consegnare denaro e altre utilità attraverso gravi intimidazioni che sarebbero culminate, in una circostanza, nell’esplosione di otto colpi d’arma da fuoco contro l’autovettura di una vittima e in altra nel violento pestaggio di un’altra persona, peraltro alla presenza dei figli minori della sua compagna.