L’Abruzzo punta sulla lingua dei segni

12 marzo 2014 | 11:39
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L’Abruzzo punta sulla lingua dei segni

Promuovere la lingua dei segni italiana e rimuovere ogni ostacolo al suo utilizzo, così da favorire la comunicazione tra udenti e non udenti e facilitare la partecipazione alla vita collettiva. E’ l’obiettivo principale del progetto di legge “[i]Disposizioni per la promozione dell’inclusione sociale delle persone sorde e del riconoscimento della lingua dei segni italiana[/i]”, depositata oggi dalla presidente della Commissione Sanità Nicoletta Verì.

«La Regione – si legge nella proposta di legge – in attuazione dei principi costituzionali e di quelli sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà dei soggetti nati o divenuti sordi, promuovendone la piena integrazione nella famiglia, nella scuola e nella società. Per queste finalità promuove il riconoscimento della lingua dei segni italiana come sistema di comunicazione di tipo visivo-gestuale che utilizza una serie di segni compiuti con una o con entrambe le mani, ad ognuno dei quali corrisponde uno o più significati». Dalla data di approvazione, la Giunta avrà novanta giorni di tempo per elaborare il regolamento attuativo della nuova legge.

«E’ una battaglia di civiltà – spiega Nicoletta Verì – e questo perché la maggior parte delle persone sorde, purtroppo in crescente aumento, non riesce a dominare la lingua parlata. La lingua dei segni è dunque il linguaggio praticabile, molte volte l’unico, per la maggior parte di loro. Ed è la sola possibilità per garantire il diritto a partecipare a ogni momento della vita della comunità, troppo spesso frustrato dalla loro disabilità».