Per essere un’altra cosa

12 marzo 2014 | 05:53
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Per essere un’altra cosa

di Valter Marcone

Verrà maggio e avrà i tuoi colori. Ogni anno ad aprile i media, i politici, le istituzioni e l’economia ricordano l’evento del terremoto a L’Aquila. Gli aquilani non possono e non sanno ricordare allo stesso modo. Perchè quell’aprile dura ancora oggi. E’ ancora presente. Un lungo presente. Solo presente. Si chiama sempre aprile anche se è giugno, agosto, dicembre di anni che si sono susseguiti e si susseguono. Ogni mese dunque si chiama aprile e ogni anno è quello del mese di aprile. Perchè a distanza di quattro anni tutto o quasi tutto, nella quotidianità, è rimasto a quel 6 aprile, lunedì di una settimana santa. Ed è per questo che si aspetta maggio. Affrettati maggio, affrettati. Verrà maggio e avrà i tuoi colori.

Per essere un’altra cosa

Hanno portato via le macerie

e quello che resta sta lì

ed è come se l’avessero portato via;

insomma è venuto il mattino

si è fatto chiaro ma quello che è perduto

è perduto

è come un libro finito

un romanzo sfogliato. Ora vado di rado

per quelle piazze, per quelle strade

fingo che ci sei ma lì il freddo

è come quello della morte

e che se poi la morte ti fa sentire

tutto quel freddo

– il Signore ci aiuti – che morte è?

Io ci penso sempre

alla primavera di quell’anno

che fu di un solo colore

e a quel morso allo stomaco

che da solo fa schiantare il cuore.

Ed è stato da allora

che sono passati tanti giorni

come note, una nota alla volta

fino ad un si bemolle

pianissimo per dire si

alla presenza e all’assenza

alla vita e alla morte

alla tristezza di un’agenda

che sa contare solo il calendario.

Ed è tutta qui a pensarci bene

la storia ora di questa città,

un canto guidato ed è tutto qui

quello che è vita quello che è morte

suonate una nota alla volta

una nota alla volta

fino al rimbombo dell’ultima percussione

là in cima all’orchestra

come a dire, come a dire

– “Oh la vita, oh la morte“-

la vita che sostiene la morte

la morte che va

come un canto nella notte

in cerca, in cerca della vita

per essere

per essere un’altra cosa.

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