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«Chiederò a Berlusconi un intervento telefonico. Mi auguro che in quell’ora non abbia altri impegni e possa essere collegato con noi». Lo ha detto il coordinatore di Forza Italia Abruzzo, Nazario Pagano, nella conferenza stampa di presentazione della manifestazione regionale organizzata per domani a Pescara in vista dell’election-day del prossimo 25 maggio. Una telefonata che rappresenterebbe l’ufficializzazione della candidatura del presidente uscente, Gianni Chiodi.
«Chiodi non è in discussione. Per noi non ci sono problemi, né mi sembra che gli alleati abbiamo posto problemi» sulla candidatura di Chiodi, ha tenuto a sottolineare Pagano.
«Domani di fatto – ha detto Pagano – lanceremo la campagna elettorale per le regionali, le europee e le amministrative di Forza Italia. Un’iniziativa di Forza Italia che è stata pensata e immaginata in altri tempi, un mese fa circa, e quindi non si pensava che nella giornata di domani dovesse essere ratificata e ufficializzata la candidatura di Gianni Chiodi».
E venerdì mattina a Roma, con il senatore Altero Matteoli, tavolo elettorale di Forza Italia sul caso Abruzzo. «Un incontro per definire tutto il quadro, compresi gli alleati. Sigillo su Chiodi, sigillo sul sindaco di Pescara ed eventualmente – ha spiegato Pagano – su quello di Montesilvano e di Teramo. Teramo non è messo in discussione, su Montesilvano non dovremmo avere grossi problemi, Chiodi non è stato messo in discussione da nessuno. Unico vero scoglio è il comune di Pescara e mi auguro che non ci dividiamo qui altrimenti sarebbe un suicidio per tutti».
FRECCIATINE AL PD SU D’ALFONSO – «Considerando che quotidiani come ‘[i]La Stampa[/i]’, ‘[i]Il Fatto Quotidiano[/i]’ e ‘[i]La Repubblica[/i]’ stiano ponendo questa vicenda addirittura come un caso nazionale, credo che il Pd si debba porre il problema», ha sottolineato Pagano, a margine della conferenza stampa, a proposito della candidatura a presidente di Regione di Luciano D’Alfonso in relazione alla sottoscrizione della Carta di Pisa da parte dell’alleanza ‘Insieme il nuovo Abruzzo’. «Sono regole che hanno loro – ha sottolineato Pagano – Poi se a queste regole si attengono o meno a seconda delle convenienze questo è un problema che hanno loro con i loro elettori».