Christian de Sica, un’emozione in carne e ossa

13 marzo 2014 | 11:14
Share0
Christian de Sica, un’emozione in carne e ossa

Christian De Sica al Brancaccio a Roma affascina un ragazzo aquilano che con i suoi amici ha atteso con ansia per mesi le date romane del famoso spettacolo teatrale in tournée in tutta Italia.

Un grande ritorno sul palcoscenico di Christian De Sica con Cinecittà, lo spettacolo scritto da De Sica che racconta il mondo del cinema italiano e che noi aquilani conosciamo bene seguendo il suo/nostro ballerino Leo Bizzarri.

Grande successo di critica e di pubblico per ‘Cinecittà’ che spopola nei botteghini di tutta Italia e che ha debuttato al teatro romano [url”Brancaccio”]http://www.teatrobrancaccio.it/programmazione/stagione-teatrale-2013-2014/156-christian-de-sica-cinecitta.html[/url] lo scorso 11 marzo.

Un nostro affezionato lettore ha assistito allo spettacolo ed ha voluto condividere con tutti i lettori del capoluogo la sua grande emozione.

Di Lorenzo Di Cola

La telefonata di un carissimo amico in un comunissimo pomeriggio autunnale che ti chiama per informarti che sono in vendita i biglietti per lo spettacolo teatrale di Christian De Sica seguita dall’innocente incoscienza di due ragazzi di 21 anni che immediatamente decidono di fare un viaggio ad hoc per assicurarsi i posti migliori e gustare il loro idolo nel miglior modo possibile.

L’attesa di vari mesi che ti separa da un evento che non hai mai pensato realizzabile, se non hai familiarità con il mondo dello spettacolo, poiché tendi a considerare quasi come virtuale una figura che costruisce la propria popolarità dietro a telecamere e set cinematografici. Attesa che ti accompagna anche quando, su una comoda poltrona in prima fila, vedi il sipario aprirsi e l’orchestra iniziare ad eseguire la propria performance, con quegli attimi di emozioni che precedono la fuoriuscita del tuo idolo che sembrano durare ore.

All’apparire di ogni figura dalla penombra della scena pensi: “è lui, non è lui?”. Quando meno te lo aspetti, ecco arrivare davanti a te l’uomo che ti ha divertito ed intrattenuto in tutti i momenti della vita, belli come quelli tipici di una spensierata adolescenza e meno belli come quelli che vive un ragazzo di sedici anni che in trenta secondi vede sparire la sua meravigliosa città ed un carissimo amico, l’uomo che in tre parole è Christian De Sica.

L’uomo, appunto, non il “personaggio” che credi di aver conosciuto attraverso film e spettacoli, bensì la res cogitans, l’uomo che pensa, vive e racconta con lo sguardo rivolto verso il cielo e visibilmente emozionato episodi ed aneddoti vissuti con altri grandi uomini come suo padre ed Albertone Sordi che adesso non sono più tra noi. L’uomo che, a spettacolo concluso ed a tarda serata, è ancora fresco come una rosa e che davanti a quattro ragazzi felicissimi di incontrarlo si avvicina per salutarli e chiede loro “vi è piaciuto lo spettacolo ragazzi? Vi siete divertiti?”, con gioia e dolcezza negli occhi e nel sorriso tipiche di un padre che accarezza il volto dei figli come fossero il bene più prezioso al mondo. Un uomo che è riuscito ad andare molto lontano, facendo divertire chiunque, grandi e piccini e che, oltre a smisurate qualità professionali, ha una dote speciale: è un grande uomo.