
Domani, o al massimo lunedì 17 marzo, potrebbe cadere l’amministrazione comunale di Pescara. Questa sera 17 dei 40 consiglieri comunali hanno firmato l’atto delle dimissioni davanti al notaio Massimo D’Ambrosio. Inizialmente dovevano essere 21, dunque la maggioranza del Consiglio comunale, ma quattro consiglieri – Massimiliano Pignoli e Daniela Arcieri Mastromattei (Lista Teodoro per Pescara), Maurizio Acerbo (Rifondazione Comunista) e Fausto Di Nisio (Indipendente) – hanno deciso di aspettare per avere qualche ora di riflessione.
Tutti i 21 consiglieri comunali di opposizione hanno già firmato un documento politico di sfiducia della Giunta guidata da Luigi Albore Mascia. La svolta potrebbe arrivare domani, al termine del Consiglio comunale, quando all’ordine del giorno ci sarà da discutere la delibera sulla “[i]Salvaguardia del patrimonio storico e architettonico della città di Pescara[/i]”.
«In caso di approvazione o meno – ha detto il consigliere comunale Pd Enzo Del Vecchio – le altre quattro firme dei consiglieri arriveranno sicuramente. Noi, anzi, auspichiamo che anche qualche consigliere della maggioranza, che non è più tale, decida di firmare e chiudere questa esperienza amministrativa. C’è da evitare che per altri tre mesi questa Giunta resti in carica. Il Comune di Pescara deve fare i conti con un dissesto finanziario pauroso. Andare avanti è impossibile, anche un giorno in più». Le dimissioni dei consiglieri e la eventuale caduta dell’amministrazione Mascia non pregiudicheranno comunque il voto del 25 maggio.
«C’è il rischio che si vada a un commissariamento più lungo di quello che prevede il Pd perché il ministero dell’Interno non ha una linea univoca e il voto potrebbe addirittura slittare al 2015 – ha commentato Mascia – Mi sembra il classico marito che per fare il dispetto alla moglie…». Un eventuale slittamento del voto al 2015, secondo il primo cittadino, «sarebbe un danno per la città di Pescara, con tutto quello che ne consegue, in ordine alla tassazione e in ordine a provvedimenti che eventualmente un commissario dovrebbe adottare. Occorrono 21 firme – aggiunge il sindaco – non mi risulta che al momento siano 21. Mi sembra un’iniziativa anche intempestiva rispetto al fatto che il Pd deve ancora selezionare il suo candidato sindaco, dal momento che domenica c’è un ballottaggio e mi sembra anche poco rispettoso nei confronti di questi due candidati».