Gabrielli torna a L’Aquila

13 marzo 2014 | 12:49
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Gabrielli torna a L’Aquila

«Il futuro di questa terra è nelle mani della gente di questa terra». E’ questo il messaggio lanciato agli aquilani dal capo della protezione civile nazionale, Franco Gabrielli, che oggi ha incontrato, a quasi 5 anni dal sisma, i sindaci dei comuni del cratere del terremoto a Fossa . «Con il vostro lavoro state dimostrando credibilità e concretezza e per questo vi verranno dati i fondi necessari», ha continuato, sottolineando che «contrariamente ad altri periodi vedo la luce in fondo al tunnel».

Gabrielli è stato prefetto dell’Aquila dal giorno successivo del terremoto, il 7 aprile del 2009, fino a metà maggio del 2010, quando è diventato vice capo della protezione civile per poi sostituire, a fine 2010, Guido Bertolaso che all’Aquila ha gestito l’emergenza come responsabile del dipartimento.

LO SPETTRO DELLO SPOPOLAMENTO – Il problema dello spopolamento «lo riscontro non solo qui ma ovunque, dal Veneto alla Calabria, ritengo sia una follia disperdere o far morire il patrimonio rappresentato dai piccoli centri» ha aggiunto Gabrielli rispondendo alle preoccupazione dei sindaci sul rischio spopolamento dei piccoli centri colpiti dal sisma aquilano del 2009. «Chi ritiene necessario chiudere i comuni non si rende conto della grande importanza della presenza dello Stato in questi territori», ha spiegato ancora Gabrielli.

IL FUTURO DELL’AQUILAIl futuro della ricostruzione, secondo Gabrielli «è nella coesione tra tutte le componenti territoriali». «Gli indicatori della ricostruzione sono tutti in forte crescita – ha aggiunto – e questo è anche merito del personale e degli amministratori che lavorano alla ricostruzione». «Il patrimonio di professionalità che state acquisendo all’Aquila sarà prezioso per il Paese», ha sottolineato Gabrielli che, al termine dell’incontro con i sindaci, ha visitato la sede dell’ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere accompagnato dal responsabile dell’Ufficio, Paolo Esposito.

I TEMPI DELLA RICOSTRUZIONE – A chi gli ha chiesto un commento sulle recenti dichiarazioni rese dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, che ha parlato di una ricostruzione post-terremoto entro i prossimi cinque anni, Gabrielli ha risposto: «Vengo dall’esperienza della nave Concordia, dove i cronoprogrammi nelle piccole cose hanno dimostrato non essere sempre corrispondenti alle aspettative. Ho dunque imparato da quella vicenda che i cronoprogrammi hanno un’importanza, che danno il senso della prospettiva, ma poi le variabili sono innumerevoli e complesse e non sempre si riesce a rispettarli. L’importante credo non sia tanto quello di fissare una sorta di scadenza, ma quello di lavorare». «Oggi ho visto che si sta lavorando – ha aggiunto – che c’è grande volontà, che l’organizzazione è strutturata bene. Questa è la risposta, poi ognuno di noi spera in cuor suo che i tempi siano tanto più compressi possibili. L’importante è fare bene e fare». «Purtroppo – ha infine osservato Gabrielli – in questi anni abbiamo avuto delle soluzioni di continuità che poi alla fin fine vanno a pesare inevitabilmente sulla scadenza finale».

IL FUTURO IN TRE PAROLE CHIAVE – «Ho visto tre cose che mi sono molto piaciute: l’organizzazione, la trasparenza e la coesione. Cose che non sempre ho visto in questo territorio», ha spiegato Gabrielli. «Io credo – ha aggiunto – che queste siano le tre parole chiave per avere un futuro e soprattutto per dimostrare all’intero Paese che qui la gente è capace, la gente è determinata e che investire soldi in questo territorio non è disperdere soldi al vento ma è investire soldi perchè questo è un pezzo importante del Paese, questo è un pezzo che ha una storia, una cultura, e che va salvaguardato. Però, io lo dico a volte attirandomi qualche gratuita polemica, ed è una cosa che vado dicendo da tempo: i veri, i più importanti artefici del futuro di questo territorio sono la stessa gente di questo territorio».

Con i continui cambi di governo portare avanti l’emergenza della ricostruzione del ‘cratere’ aquilano «non è un esercizio molto facile», ha rilevato Gabrielli ricordando che ha «cambiato quattro presidenti del Consiglio in tre anni, questa è la mia condizione».

IL VALORE DELLA PREVENZIONE – Il capo dipartimento della Protezione civile, commentando la proposta del presidente del Consiglio Matteo Renzi di istituire due strutture di missione presso palazzo Chigi, una per il dissesto idrogeologico e l’altra per l’edilizia scolastica, ha detto che «le indicazioni del nuovo governo sono importanti, sia per la messa in sicurezza anti-sismica, sia per l’impegno sul fronte del dissesto idrogeologico». «Da funzionari dello Stato che curano questo settore – ha detto Gabrielli – non possiamo che salutare positivamente la proposta. È assolutamente necessario un piano di messa in sicurezza del nostro patrimonio edilizio». Secondo il capo dipartimento «le risorse economiche per il sistema di protezione civile non sono tutto. E per far tesoro delle risorse è importante investire nella prevenzione, con una seria pianificazione partendo dalla consapevolezza che la priorità è la salvaguardia della vita. Purtroppo – ha concluso – molti Comuni non hanno un piano di emergenza, chi lo ha e non lo ha sperimentato con esercitazioni».