Inchiesta Mare-Monti, il processo resta a Pescara

13 marzo 2014 | 13:31
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Inchiesta Mare-Monti, il processo resta a Pescara

Resta a Pescara il processo riguardante la realizzazione della Strada Statale 81 (Mare-Monti, che conta tra gli undici imputati l’ex sindaco ed ex presidente della Provincia di Pescara Luciano D’Alfonso, e gli imprenditori Carlo, Alfonso e Paolo Toto.

Il Tribunale collegiale di Pescara ha infatti ritenuto infondata l’eccezione di incompetenza territoriale sollevata dai difensori degli imputati, in quanto i reati più gravi sarebbero stati commessi in questo circondario.

Il Tribunale ha inoltre rigettato la richiesta di sospensione del processo avanzata da uno degli undici imputati, l’ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana Fabio De Santis, responsabile del procedimento (coinvolto nell’inchiesta sulla cricca del G8 della Maddalena).

Respinta anche la richiesta di esclusione delle parti civili costituite perché sono ammissibili. Infine il Tribunale ha ammesso la richiesta delle parti civili di citare Toto Spa come responsabile civile nel procedimento.

La prossima udienza è stata fissata al 7 maggio. In quell’occasione saranno ammesse le prove.

D’Alfonso, che è accusato di falso e truffa, è imputato in qualità di ex presidente della Provincia di Pescara. Le altre persone imputate sono il progettista della strada Carlo Strassil, arrestato il 19 aprile 2010; Valeria Olivieri, commissario straordinario; Cesare Ramadori, del cda della Toto; Paolo Lalli, direttore dei lavori; Michele Minenna, dirigente Anas; Angelo Di Ninni, incaricato dalla Provincia di Pescara di valutare l’incidenza ambientale della variante. Gli imputati devono rispondere, a vario titolo, di corruzione, truffa aggravata, falso ideologico, concussione.

Per l’accusa l’appalto sarebbe stato stravolto per renderlo vantaggioso per l’impresa Toto.