
Gli esami autoptici eseguiti sui due marocchini trovati morti domenica mattina in un pozzo per l’irrigazione del Fucino, in prossimità dell’impianto fotovoltaico di Cerchio, indicherebbero l’ annegamento quale causa principale del decesso.
L’esito dell’autopsia, condotta oggi dal medico legale Cristian D’Ovidio, sembra orientare gli inquirenti ad accreditare l’ipotesi dell’incidente stradale.
Qualsiasi deduzione è resa, comunque, più difficile dal fatto che i corpi sono stati trovati in avanzato stato di decomposizione dal momento che sono rimasti per giorni in acqua.
I due uomini, di 35 e 44 anni, viaggiavano a bordo di una Ford Ka sulla Circonfucense che, con ogni probabilità, procedeva in direzione di Avezzano. L’auto è finita all’interno del laghetto che però si trova ad almeno dieci metri dal ciglio della strada. Le cause ipotizzate sono due: o l’alta velocità o un colpo di sonno. Le salme saranno restituite alle famiglie in Marocco entro la fine di questa settimana.
Il fatto che entrambi non avessero parenti in zona, ha fatto sì che per giorni nessuno si sia reso conto della tragedia.
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