
di Antonella Calcagni
Da una parte il risparmio di un milione di euro conferendo i rifiuti indifferenziati al Cogesa di Sulmona; dall’altra un debito di 2 milioni di euro nei confronti dell’Aciam che potrebbe tentare la scalata alla società, come temono le opposizioni in consiglio comunale.
Prima le buone notizie: Il Cda di Asm ha individuato il Cogesa per il conferimento dei rifiuti indifferenziati. «Poiché la tariffa applicata è economicamente più conveniente di sempre – spiega il presidente Asm Francesco Rosettini – permetterà all’Azienda, e di conseguenza al Comune e ai cittadini Aquilani, un risparmio in termini relativi rispetto al 2013 di oltre 600.000 Euro. Considerando anche che le quantità di rifiuti da conferire nel 2014 saranno inferiori all’anno passato e in seguito al potenziamento della raccolta differenziata porta a porta, il risparmio complessivo in termini assoluti supererà il milione di euro. Ciò, unitamente ad ulteriori interventi ed efficientamenti attualmente al vaglio dell’Azienda, lascia ragionevolmente prevedere un riallineamento dei conti nell’anno in corso».
Per Rosettini sarà possibile dunque mantenere i livelli occupazionali e mantenere in mano pubblica la società, ma non la pensa così la green generation di consiglieri comunali (Guido Quintino Liris, Alessandro Piccinini, Emanuele Imprudente, Raffaele Daniele e Daniele Ferella) che teme, invece il golpe con la privatizzazione dell’Asm.
«Diciamo no fermamente alla privatizzazione quale soluzione della condizione debitoria attuale perché suonerebbe come una svendita – tuonano i consiglieri comunali – Sembra paradossale il fatto che si parli di privatizzazione quando a livello regionale nasce l’Agir, quale nuovo Ente deputato alla gestione della tematica rifiuti nell’ambito regionale. Siamo convinti che il dovere di un’amministrazione comunale sia quella di condurre l’Asm verso l’Ente Unico Regionale in maniera tale da avere una capacità contrattuale alta».
I consiglieri rilevano che i 2 milioni di debito dell’Asm sono tutti nei confronti dell’Aciam (Azienda Rifiuti Marsica) e, corrispondono a circa i 2/3 del capitale sociale. «Non vorremmo che l’Aciam possa “risolvere” il debito con Asm con l’acquisizione delle quote societarie – ipotizzano i consiglieri – sarebbe questa una privatizzazione di fatto. E non vogliamo neanche pensare che la contingenza per la quale la presidenza dell’Aciam sia dal 2013 occupata da un esponente di spicco del Partito Democratico, Lorenza Panei (già coordinatrice comunale del Partito Democtratico ad Avezzano), possa incidere sulle scelte che il Partito Democratico Aquilano sta assumendo sui rifiuti».
Ci sarebbero poi altri nodi da sciogliere: il fatto che Sovrintendenza e Provveditorato alle Opere Pubbliche si servano dei privati per lo smaltimento macerie, bypassando la filiera pubblica a fronte di indicazioni opposte che il Governo Nazionale aveva previsto nel Decreto Abruzzo; non chiarisce se il Comune dell’Aquila risolverà o meno il proprio debito nei confronti di Asm di circa 3 milioni di euro.